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Treni in ritardo, quando puoi chiedere il rimborso: questione di minuti

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L’estate rovente dei voli aerei ce lo ha insegnato ancora una volta: viaggiare è un diritto, rispettare i tempi un dovere. Cosa succede quando ci sono ritardi.

I treni ad alta velocità sono sempre più puntuali, tuttavia per ragioni non dipendenti dalla loro volontà, anche loro possono subire ritardi importanti.

 

Un’estate rovente. E non solo per il caldo africano che (forse) ci sta finalmente lasciando. Un’estate difficile per i viaggi tra truffe di case mai trovate nonostante la caparra versata, e la cancellazione dei voli aerei, già pagati ovviamente.  Dopo l’uscita dal Covid, non è stato dei migliori il ritorno al viaggio da ‘liberi’. E neppure gli automobilisti sorridono visti gli aumenti sconsiderati dei prezzi carburante.

E ai treni come è andata? Nessun problema ‘clamoroso’, i soliti disagi per i pendolari alle prese con ritardi fisiologici e treni sempre pieni, spesso senza neppure l’aria condizionata. Per quanto riguarda i viaggi a lunga percorrenza e l’Alta velocità, la dove ci sono stati problemi, quasi sempre questi non sono da imputare al servizio, quanto agli incidenti nei percorsi o alle calamità naturali.

E quando succede che il treno pagato profumatamente subisce dei ritardi, come dobbiamo comportarci?

Treni in ritardi: quando è possibile chiedere il rimborso

Tutto dipende dai minuti. C’è una tabella apposita che spiega chiaramente quali siano i limiti dei rimborsi. Va detto anche che i rimborsi non vogliono mai dire soldi restituiti, viene offerto un voucher per un viaggio successivo e mai dello stesso importo speso. Vediamo insieme i dettagli.

  • il ritardo è tra mezz’ora e 59 minuti (per le Frecce) è pari a un quarto del prezzo del biglietto;
  • il ritardo è superiore a 59 minuti (per i treni nazionali) ed è pari a un quarto del biglietto fino a un ritardo di 119 minuti e a un rimborso della metà per un ritardo di almeno due ore.

I biglietti dei rimborsi devono essere utilizzati entro 12 mesi.

Treni in ritardo: quando invece non si ha diritto al  rimborso

Esistono, tuttavia, circostanze per le quali non si ha diritto al rimborso. Non solo per via del ritardo inferiore ai minuti su descritti. Infatti nel caso di ritardi di treni regionali per abbonamenti con estensione regionali non si ha nessun diritto all’indennizzo.

Quindi non si ha diritto a rimborso nel caso in cui il prezzo del biglietto è inferiore a euro quattro o se il ritardo è comunicato già prima dell’acquisto del biglietto.

Treni in ritardo: come chiedere il rimborso?

  • Per richiedere il rimborso, basta compilare un modulo disponibile in biglietteria, oppure online sul sito di TRENITALIA. Il modulo deve essere inviato tramite posta alla direzione regionale/provinciale competente, tassativamente entro un anno dal ritardo. Inoltre, alla domanda di rimborso bisogna, allegare il biglietto obliterato alla partenza e all’arrivo o, in caso il biglietto elettronico, la stampa cartacea in PDF.