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Pensioni al rialzo: cosa accadrà ai cedolini a partire dal nuovo anno

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Il nuovo anno porterà un ritocco al rialzo anche per i trattamenti pensionistici. Ecco cosa accadrà a partire dal 2023.

Dopo l’eccezionale anticipo della rivalutazione per le pensioni fino a 2.692, 32 euro mensili prevista dal Decreto Aiuti bis, i titolari di trattamenti pensionistici possono tirare un ulteriore sospiro di sollievo. Infatti, l’esigenza di adeguare i trattamenti pensionistici al costo della vita, ha spinto la nuova squadra di Governo a rivedere ed aumentare gli importi delle pensioni.

In particolare, a partire già dal nuovo anno, subiranno un importante ritocco al rialzo, soprattutto per quanto riguarda, le pensioni minime.

A darne comunicazione lo stesso neo ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti attraverso una nota ufficiale sul sito ministeriale. In buona sostanza, a partire dal primo gennaio 2023 le pensioni subiranno un adeguamento pari al + 7,3%. Vediamo nello specifico cosa accadrà agli importi degli assegni pensionistici a partire dal nuovo anno.

Pensioni al rialzo: cosa accadrà a partire dal nuovo anno

Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, ha firmato il decreto ministeriale attraverso il quale viene approvata la rivalutazione dei trattamenti pensionistici, a partire dal primo gennaio 2023. Un provvedimento che arriva come una boccata d’ossigeno per i titolari di pensione, in particolare, per quanto concerne i trattamenti minimi, per i quali sarà riconosciuta una rivalutazione pari al 120%. È la stessa Premier Giorgia Meloni ad aver annunciato la misura precisando che la rivalutazione riguarderà tutti i trattamenti, ma con l’applicazione di una percentuale diversa in base all’importo della pensione. In altre parole, un incremento proporzionale dell’assegno.

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Dunque, si parte dal riconoscimento del 120% per i trattamenti minimi. La percentuale scende a 100 per le pensioni di importi fino a 2.100 euro. E via via diminuisce fino al 35% previsto per le pensioni superiori a 5 mila euro.

Alla luce di tutto questo, possiamo passare ai conti veri e propri. In sostanza, i trattamenti pensionistici minimi raggiungeranno quasi un importo pari a 600 euro al mese, grazie ad un incremento in cedolino pari a 38 euro mensili. Le pensioni fino a mille euro riceveranno circa 75 euro in più al mese. Registreranno un ritocco al rialzo pari a 100 euro netti al mese, le pensioni fino a due mila euro. Sale a 111 euro l’aumento per le pensioni fino a 2.500 euro, mentre, sarà di 150 euro l’aumento in cedolino per i titolari di assegni pensionistici di importi fino a 4 mila euro lordi al mese.