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Salario minimo: nell’aria la proposta di 9 euro l’ora, ma è botta e risposta tra le forze politiche

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Negli ultimi tempi il salario minimo è un tema piuttosto scottante. Le diverse forze politiche non sembrano trovare un accordo, ma le proposte non mancano.

Di recente, si sente spesso parlare di salario minimo e, sul tema si continua a discutere, considerato che in molti paesi dell’Europa è già presente, mentre, in Italia tarda ad arrivare. Il salario minimo è uno stipendio minimo fissato per legge, al di sotto di questo importo non è possibile scendere. Pertanto, le aziende sono tenute a rispettare questa soglia e non possono pagare ai propri dipendenti somme inferiori.

Come abbiamo anticipato, la misura è già applicata in diversi paesi europei, ma in Italia, nonostante, siano state presentate diverse proposte da parte di alcuni partiti, ancora non è stata varata.

L’introduzione del salario minimo anche nel nostro Paese, significherebbe un livellamento minimo degli stipendi, pertanto, sarà garantita una certa somma per il lavoro svolto, al di sotto del quale, i datori di lavoro non possono scendere. Una garanzia, soprattutto per i lavoratori che, al momento, pur lavorando, si trovano in precarie condizioni economiche.

Salario minimo: botta e risposta tra le forze politiche

Nonostante, negli ultimi anni, diverse forze politiche hanno presentato progetti per l’adozione del salario minimo anche in Italia, al momento nel nostro Bel paese, la messa in atto della misura resta ancora un’ipotesi.
Tuttavia, proprio nelle scorse ore il Leader del Terzo Polo, Carlo Calenda ha lanciato un invito a lavorare sul tema e proporre una legge che preveda il salario minimo a 9 euro l’ora.

La proposta ha subito attirato l’attenzione del presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, tra i principali sostenitori dell’adozione del salario minimo. Il leader pentastellato, nel corso dell’evento di Milano “Un’altra Lombardia”, ha commentato la proposta avanzata da Calenda per il salario minimo “… abbiamo una visione completamente diversa dal duo Calenda – Renzi. Abbiamo un modo di fare politica diverso e su alcune cose siamo radicalmente agli antipodi. Calenda oggi dice che è favorevole al salario minimo legale? Benissimo. – poi Conte ha aggiunto – Venga, sottoscriva la nostra proposta, porti anche i suoi voti: noi siamo contenti. Non è che siamo così oscurati dall’ambizione politica per cui la conversione di Calenda la prendiamo male. Ben venga la sua conversione”.

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Non si è fatta attendere la risposta del leader del Terzo Polo che ha twittato “Caro Giuseppe Conte queste sono risposte da adolescente capriccioso. Sostengo la necessità del salario minimo da anni, la differenza è che tu sei stato premier e non l’hai varato. Discutiamone anche con il Pd e altre forze politiche. Seriamente”. Insomma, non ci resta che attendere e sperare in un accordo in tempi brevi.