Quanto spendono al giorno gli italiani per maghi e cartomanti: da non credere

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Ancora oggi molte persone sostengono di poter risolvere i propri problemi seguendo le indicazioni di Guru o sedicenti maghi, che non fanno altro se non rubare i soldi di chi crede a queste cose.

Il problema principale è che maghi, veggenti, sciamani e cartomanti offrono dei servizi del tutto inutili e deleteri per l’essere umano. Nonostante questo, delle persone sole, deboli e sofferenti, avendo hanno bisogno di aiuto si rivolgono a persone senza scrupoli.

Vediamo quanto spendono gli italiani in un anno per avere delle previsioni sul futuro, insieme allo studio che conferma una volta per tutte la falsità delle previsioni sui mercati.

Quanto si spende per conoscere il futuro

In Italia si spendono in media 8,5 miliardi all’anno, per ottenere le previsioni sul futuro da veggenti e sedicenti maghi.

Questa cifra viene spesa da un numero considerevole di italiani, pari a tredici milioni, numero che diventa ancora più impressionante se pensiamo che ogni giorno più di 35.000 italiani si rivolgono a queste sette di sciamani.

Il problema principale, però, è che le previsioni non si limitano ai cartomanti tradizionali, ma anche a quelli che offrono i loro servizi sui mercati finanziari. In questo caso, come in ogni altro, prevedere l’andamento del mercato è impossibile, e la conferma proviene da Alfred Cowles, economista americano che a cavallo tra il 1928 e il 1932 ha concluso due studi. Scopriamo di più.

Previsioni sui mercati: gli studi di Cowles

Oggetto del primo studio di Cowles è stata la riuscita o meno degli affari conclusi da 16 aziende di servizi finanziari e 20 compagnie d’assicurazione.

L’oggetto della sua ricerca riguardò l’accuratezza di 25 pubblicazioni finanziarie che, nel fare alcune previsioni sui mercati, formulavano 7.500 raccomandazioni per l’acquisto di singole azioni ordinarie.

Di fronte a queste previsioni, gli accurati test statistici dell’economista in riferimento ai record individuali migliori, non hanno ricevuto alcun riscontro positivo fra le stime.

L’imprevedibilità del mercato non è stata smentita da nessuna delle verifiche effettuate, ed è stato confermato che tutti i successi raggiunti erano solo dei colpi di fortuna.

Il secondo studio di Cowles: quattro anni dopo

Le ricerche precedenti avevano preso in considerazione un arco temporale di quattro anni. Di conseguenza, lo studioso ha deciso di verificare nuovamente l’analisi in un arco di 12 anni.

La prima evidenza dello studioso fu che 12 anni dopo, la maggior parte delle pubblicazioni finanziarie che facevano i pronostici non era più in servizio. Di 24 giornali originali, rimanevano soltanto 11 pubblicazioni. Inoltre, tra queste, sette davano quindici anni di previsioni, e solo quattro prendevano in considerazione archi temporali da 10 ad 11 anni.

Lo studioso decise quindi di effettuare le sue analisi, e pur avendo una finestra temporale più ampia a disposizione, ottenne gli stessi risultati della precedente ricerca.

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Da queste considerazioni, si è capito che tali previsioni, oltre a non essere veritiere, erano veramente poco comprensibili. Il testo delle pubblicazioni, era oscuro a tal punto che si poteva sostenere che il lettore avesse dato un’interpretazione sbagliata del testo.

Nonostante questo, le persone abituate ad affidarsi a questi mezzi pagavano ancora. Questo dato era chiaro indizio di un fatto meramente psicologico, che porta molte persone a ritenere che il guadagno si possa raggiungere senza sforzi ed in maniera molto facile, senza contare che la parola successo viene prima di sudore soltanto sul vocabolario.