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Digiuno a intermittenza, perché se ne parla tanto e chi ha ragione: non fate di testa vostra, è l’unica certezza

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Sempre più persone optano per il digiuno a intermittenza per rimettersi in forma in vista dell’estate. Ma è realmente benefico come metodo? Quali effetti ha sul corpo? 

L’arrivo della primavera solitamente coincide con le prime perplessità inerenti il proprio stato di forma. Molte persone che in inverno si lasciano andare perché consce di non doversi mettere in costume, con l’avvicinarsi dell’estate cercano di attuare qualsiasi strategia pur di perdere qualche chilo di troppo.

In tanti negli ultimi anni si stanno lasciando andare al digiuno a intermittenza. Trattasi di una pratica che prevede l’astensione dal cibo per un certo periodo di tempo. Prima di attuarla eventualmente sarebbe meglio capire quali sono gli effetti del digiuno sulla salute e sul peso corporeo.

Digiuno a intermittenza: come funziona e come farlo in modo sicuro

Partiamo dal presupposto che il digiuno può stimolare il metabolismo e favorire la perdita di peso, ma a prescindere da ciò sarebbe opportuno consultare il proprio medico prima di iniziare un percorso di questo genere. Secondo la nutrizionista Valentina Schirò, diverse sperimentazioni hanno dimostrato che l’astensione dal cibo per un periodo limitato può ridurre la massa grassa e avere effetti benefici sulla salute metabolica.

Il digiuno è però sconsigliato in caso di assunzione di farmaci, gravidanza, allattamento e per chi ha problemi di diabete, malattie cardiache e renali. Andando nello specifico del digiuno ad intermittenza, si tratta di una strategia alimentare che comporta l’alternanza di periodo in cui non si tocca cibo ad altri in cui l’alimentazione è regolare.

Tra le varianti più comuni c’è quella basata sull’alternanza di giorni di digiuno e di alimentazione, quella 16/8 che prevede un digiuno di 16 ore e un periodo di alimentazione di 8 ore. Inoltre c’è anche la 5:2 che è piuttosto ferrea visto che contempla 2 giorni totali di digiuno nell’arco della settimana.

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Per quanto concerne gli effetti il digiuno intermittente può influenzare positivamente l’infiammazione, abbassando i livelli di colesterolo LDL e trigliceridi nel sangue che rappresentano dei fattori di rischio anche per le malattie cardiache. Non è propriamente una novità, ma è bene rimarcarlo che non si tratta di un qualcosa adatto a tutti. Dovrebbe infatti essere sempre praticato con la supervisione di un medico specialista del settore.

I risvolti positivi comunque non mancano, basti pensare che il digiuno ad intermittenza ha un buon impatto sulle funzioni cognitive e arricchisce la diversità dei batteri buoni dell’intestino. Dunque, fatta con criterio e con le giuste prevenzioni può essere una buona strategia per perdere peso.