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Bollo auto: cosa succede se non si paga e dopo quanto va in prescrizione

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Il bollo auto è tra le tasse che non hanno una scadenza unica, per questo motivo, in tanti dimenticano di pagarla. Ma cosa succede se non si paga il bollo auto entro la scadenza e dopo quanto va in prescrizione?

Il bollo auto è l’imposta regionale che deve essere corrisposta ogni anno, da tutti i proprietari di veicoli a motore. Tuttavia, non essendoci un’unica scadenza per il pagamento della tassa di circolazione, il rischio di dimenticarsene è davvero molto alto. In questi casi, la Regione di competenza deve provvedere a richiederne il pagamento entro determinati tempi di prescrizione. Ecco cosa prevede la normativa.

Bolli non pagati: ecco cosa si rischia

In caso di bolli auto non pagati, si rischia davvero grosso. Difatti, le sanzioni possono essere piuttosto pesanti ed in gioco ci sono cifre che nel tempo sono sempre più elevate. Per i primi 14 giorni di ritardo, la sanzione prevista è pari allo 0,1% dell’imposta per ogni giorno di ritardo. Dal quindicesimo al trentesimo giorno di ritardo, dovrà essere corrisposto 1/10 del tributo. Pagando dal trentesimo giorno al novantesimo giorno di ritardo, il proprietario del veicolo dovrà pagare una sanzione pari all’1,67% dell’imposta. Se ci si mette in regola dal novantesimo giorno ad un anno dalla scadenza dei termini, la sanzione prevista è pari al 3,75% dell’importo del bollo. Dopo un anno dalla scadenza, la sanzione da corrispondere è pari al 30% dell’imposta oltre agli interessi dello 0,5% per ogni sei mesi di ritardo, e le sanzioni si inaspriscono sempre di più con il passare degli anni.

Bollo auto: quando va in prescrizione?

Proprio come tutte le tasse, anche il bollo auto è soggetto a termini di prescrizione. In buona sostanza, le Regioni di competenza, possono richiedere il pagamento della tassa automobilistica entro un determinato periodo di tempo, trascorso il quale il tributo non potrà essere più riscosso.

Nel caso dell’imposta regionale sulle automobili, la prescrizione è prevista dopo tre anni. Dunque, trascorsi tre anni di tempo, i bolli auto non pagati vanno in prescrizione. I termini iniziano a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui la tassa deve essere pagata e termina il 31 dicembre del terzo anno. Per cui, dal quarto anno in poi, se non si riceve nessun avviso di accertamento, il bollo auto cade in prescrizione.

Come fare ricorso se il bollo è prescritto?

Dall’esatto momento in cui scatta la prescrizione, il Fisco non può più pretendere il pagamento del bollo auto. Ad ogni modo, va specificato che l’annullamento per prescrizione non è un procedimento automatico. Nel caso in cui, il proprietario del veicolo riceva la cartella di pagamento, successivamente alla scadenza dei termini di tre anni, deve presentare ricorso alla Commissione tributaria territorialmente competente entro e non oltre 60 giorni dalla notifica dell’atto. Per evitare che il ricorso venga annullato, è necessario inviarlo anche all’Ente di riscossione con una richiesta di mediazione tributaria. L’Ente ha 90 giorni di tempo per rivedere la posizione del cittadino ed, eventualmente, correggere l’errore. In caso di mancata correzione, il ricorso alla Commissione tributaria provinciale viene ufficialmente iscritto in ruolo.

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In alternativa, è possibile presentare ricorso in autotutela per la prescrizione del bollo auto prima di rivolgersi alla Commissione tributaria provinciale. Il ricorso in auto tutela non è altro che una richiesta di annullamento della cartella da inviare alla Regione o all’Agenzia delle Entrate. La procedura è piuttosto semplice, infatti, basta inviare il documento con raccomandata con ricevuta di ritorno oppure tramite posta elettronica certificata (PEC). A quel punto, l’ente avrà 30 giorni per la risposta che non è comunque obbligatoria.