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In congedo straordinario con la Legge 104: non è per tutti lo sapevi?

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Grazie al congedo straordinario, i dipendenti possono assentarsi da lavoro per prestare assistenza a familiari disabili gravi con Legge 104.

La disciplina in materia di lavoro e previdenza riconosce numerosi benefici ai disabili ed ai familiari che li assistono.

Congedo straordinario solo per queste persone di queste categorie?

Tra essi, c’è il diritto di richiedere un congedo straordinario retribuito. Di cosa si tratta? Di un’assenza da lavoro, finalizzata alla cura del disabile, durante la quale il lavoratore riceve comunque un’indennità di solito a carico dell’INPS ma anticipata dal datore di lavoro. Vediamo dunque quando si può ottenere e a chi spetta.

“Buongiorno, se possibile, avrei bisogno di un chiarimento. Lavoro da 16 anni in una Rsa, tramite contratto a tempo pieno. Mia madre, purtroppo, si è ammalata per una patologia oncologica e necessita di assistenza. Sarei interessata, quindi, a richiedere il congedo straordinario con Legge 104. In che modo funziona? In attesa di riscontro, Cordiali Saluti.” Un quesito esempio per dimostrare il caso. Chiariamo subito quali sono le condizioni imposte dalla normativa per usufruire del permesso.

Possono richiedere il congedo straordinario i lavoratori dipendenti, in base a tale ordine di priorità:

  • il coniuge convivente, la parte dell’unione civile o il convivente di fatto del disabile grave
  • i genitori anche adottivi o affidatari della persona disabile, se il coniuge o il convivente di fatto mancano, sono deceduti o affetti da patologie invalidati
  • il figlio convivente del disabile grave, qualora il coniuge, il convivente di fatto ed entrambi i genitori siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti
  • il fratello o la sorella convivente della persona disabile in condizione di gravità, nel caso di mancanza, decesso o patologie invalidanti dei soggetti appena elencati
  • i parenti o affini entro il terzo grado, conviventi del disabile, se tutti gli altri beneficiari sono mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.

In tutte le seguenti ipotesi, la convivenza con la persona affetta da disabilità deve sussistere prima dell’inizio del periodo di congedo e deve essere preservata per tutta la sua durata. Sono invece esclusi dalla fruizione del congedo straordinario:

  • i lavoratori domestici e familiari
  • i dipendenti agricoli giornalieri
  • i lavoratori autonomi
  • i parasubordinati
  • i lavoratori a domicilio
  • i dipendenti con contratto di lavoro part-time verticale , durante i periodi di sospensione contrattuale

Quanto dura questo beneficio e quanto si percepisce da esso? Le cifre

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Il periodo di assenza retribuita dal lavoro ha una durata massima di 2 anni, nell’arco dell’intera carriera lavorativa del richiedente. Questa soglia riguarda tutti gli aventi diritto, per ogni disabile grave. Ciò significa che non è consentito il cosiddetto raddoppio. Chi ha più di un familiare disabile può utilizzare il congedo, ma non può comunque eccedere i 2 anni complessivi