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La bolletta è troppo alta? Attento, potresti essere vittima di aumenti illegittimi

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Il tema del caro bollette è ormai ricorrente da qualche mese e ora che Dicembre è quasi giunto al termine si possono cominciare a notare i veri effetti dell’aumento del costo del gas, della luce e dell’acqua, che molto spesso hanno portato al raddoppio delle cifre.

Nonostante il trend sembra non volersi arrestare sono state individuate alcune società fornitrici di energia elettriche che nel tempo hanno attuato delle pratiche particolari per cercare di scavalcare l’ordinanza emessa dal precedente Governo per salvaguardare la situazione economica delle famiglie italiane che si sono trovate in difficoltà durante questi mesi.

Il blocco all’aumento dei prezzi era stato reso valido a partire dal 10 Agosto 2022 tuttavia sono stati trovati molti escamotage da parte delle società per oltrepassare la data imposta dall’Articolo 3 del Decreto Legislativo Aiuti, con il quale si sospendeva l’efficacia delle clausole contrattuali che permettevano l’aumento del prezzo della fornitura di energia o gas.

L’Antitrust si era già data da fare nel mese di Ottobre quando, a seguito delle molte segnalazioni fornite dai cittadini, ha iniziato un’istruttoria che ha portato alla scoperta di 4 società che stavano operando nella totale illegalità dato che avevano proceduto alla modifica unilaterale dei contratti lasciando ben poco controllo in mano ai consumatori e clienti.

Iren, Dolomiti, Iberdrola ed E.ON, le 4 società colpevoli di aver ignorato l’Articolo 3 del dl, hanno subito dei provvedimenti molto seri, infatti sono stati multati per diversi milioni di euro, tuttavia questo precedente non sembra che abbia portato a grandi risultati dato che stanno continuando ad arrivare bollette sospette nelle cassette postali degli italiani.

Cosa fare se si riceve una bolletta troppo alta

Poiché l’Articolo 3 sarà valido fino alla prossima primavera (più nello specifico fino al 30 Aprile 2023), ogni tipo di modifica contrattuale legata al prezzo dell’energia deve essere immediatamente segnalata tramite reclamo, seguendo le procedure indicate sulla stessa bolletta o tramite contestazione.

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Qualora la società non voglia assistere il cliente consumatore seguendo le indicazioni fornite dalla Legge, ci si potrà affidare alla conciliazione gestita da ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, avviando entro 40 giorni quindi una procedura gratuita e che può essere conclusa in circa 3 mesi.

A seguito di tutte le procedure dovrebbe arrivare in automatico un rimborso di tutti i soldi che sono stati sottratti indebitamente, tuttavia le associazioni dei consumatori consigliano di inviare un sollecito tramite posta elettronica certificata o tramite raccomandata A/R, così da sollecitare le società coinvolte nell’effettuare i conguagli.