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Reddito di Cittadinanza 2023, cosa fare per non perdere i soldi

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I titolari di reddito di cittadinanza sono tenuti ad espletare un importante adempimento al fine di non perdere i soldi del sussidio nel 2023.

Con l’inizio del nuovo anno, c’è un importante adempimento che i titolari di reddito di cittadinanza devono espletare per evitare la sospensione del sussidio. Stiamo parlando del ricalcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, meglio conosciuto come ISEE.

La certificazione ISEE ha scadenza 31 dicembre 2022, per cui, deve essere rinnovato entro il mese di gennaio 2023. Il mancato ricalcolo dell’importo ISEE, infatti, potrebbe compromettere il riconoscimento del sostegno economico.

Per cui, affinché il reddito di cittadinanza venga riconosciuto anche nel 2023, è necessario rinnovare il modello ISEE. Per il ricalcolo ISEE, i contribuenti possono rivolgersi al proprio commercialista, ai centri di assistenza fiscale (CAF) oppure, online sul sito ufficiale dell’INPS.

Reddito di Cittadinanza: cosa fare per non perdere i soldi

Il riconoscimento della misura introdotta nel 2019 dal Governo Conte, è strettamente collegata al valore ISEE. Pertanto, al fine di non perdere la titolarità al beneficio è necessario ricalcolarlo annualmente. Va specificato che, sulla prestazione di gennaio non ci saranno conseguenze. Infatti, l’Inps corrisponderà regolarmente gli importi sulla base dei dati e delle informazioni contenuti nella pratica del 2022. L’accredito è atteso fra venerdì 27 e lunedì 30 gennaio.

Il discorso cambia per la prestazione di febbraio 2023. In questo caso, avere un ISEE scaduto significherebbe la sospensione del pagamento. Per cui, è opportuno provvedere al rinnovo della certificazione entro il 31 gennaio 2023. Per rinnovare l’ISEE, occorre compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), che contiene informazioni anagrafiche, economiche e patrimoniale del nucleo familiare. Inoltre, va presentato il documento di identità del titolare della domanda, contestualmente, ai codici fiscali dei componenti del nucleo familiare, la dichiarazione dei redditi riferita all’anno precedente e tutti i documenti attestanti il patrimonio mobiliare e immobiliare.

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In conclusione, ricordiamo che sono state ufficializzate le modifiche apportate al sostegno economico dalla nuova squadra di Governo. In buona sostanza, l’esecutivo ha stabilito che per i titolari di reddito di cittadinanza occupabili, il beneficio sarà riconosciuto solo per le prossime sette mensilità e che, comunque, decadrà al primo rifiuto di un’offerta di lavoro. Per quanto riguarda i beneficiari di età compresa tra i 18 ed i 29 anni che non hanno finito la scuola dell’obbligo, il sostegno sarà subordinato alla frequenza di corsi di formazione. Infine, il nuovo governo Meloni ha stabilito che la quota dell’assegno destinata al pagamento dell’affitto sarà pagata direttamente ai proprietari dell’immobile.