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Irpef, tutti la pagano ma in pochi sanno cosa sia realmente: ecco la spiegazione

tassa irpef
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Nel momento in cui una persona entra attivamente nel mondo del lavoro risulta essere già a conoscenza del fatto che in busta paga si ritroverà a pagare una grande quantità di tasse applicate direttamente sul proprio pagamento.

Tra queste imposte compare anche l’Irpef, una tassa obbligatoria per una grande maggioranza di lavoratori, che ogni mese vedono comparire in busta paga al fianco di una porzione non indifferente del proprio stipendio lordo. Nonostante sia necessaria però sono in pochi a conoscerla veramente, ecco a cosa serve.

L’Irpef fa parte del nuovo sistema tributario introdotto in Italia nel 1974 ed è una tassa applicata al valore del reddito personale che deriva dal lavoro svolto presso un’azienda o da lavoratore autonomo. Sono infatti obbligati a versare l’Irpef non solo i lavoratori dipendenti, ma anche gli autonomi ed i soci di impresa ed il suo importo varia a seconda dello scaglione di reddito di cui si fa parte.

La tassa a cui tutti i lavoratori devono destinare parte del proprio guadagno serve a finanziare tutti quei servizi statali resi gratuiti, come la sanità, la difesa, l’ordine pubblico, la sicurezza, l’istruzione e la previdenza. Poiché il suo importo varia in base a quanto si guadagna, nel tempo sono state create delle fasce reddituali che dividono la popolazione in scaglioni.

Le fasce aggiornate all’ultima Legge di Bilancio sono le seguenti:

  • redditi fino a 15mila euro = 23%
  • redditi da 15mila a 28mila euro = 25%
  • redditi da 28mila a 50mila euro = 35%
  • redditi oltre i 50mila euro = 43%

Chi è obbligato al versamento dell’Irpef e chi ne è esonerato

Le persone che devono provvedere al pagamento dell’Irpef in busta paga sono tutte coloro che percepiscono redditi da lavoro autonomo, da dipendente, da capitali (legati al possesso di azioni o titoli di stato), redditi fondiari (relativi al possesso di terreni), redditi che arrivano da vincite o da prestazioni occasionali e redditi di impresa.

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Esistono tuttavia dei casi in cui l’Irpef non è dovuto, si parla in questo caso dei contribuenti incapienti, ovvero tutti coloro che non hanno un reddito sufficiente per raggiungere la soglia di tassazione e che non hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi.

Queste persone rientrano nella “no tax area” stabilita dal TUIR (Testo Unico delle Imposte sul Reddito) ed al 2022 comprendevano le seguenti

  • i lavoratori dipendenti che guadagnano 8.174 euro o meno
  • i pensionati che percepiscono un assegno di 8.500 euro o meno
  • i lavoratori autonomi che guadagnano 5.500 euro o meno