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Pensione, prima di pagare l’INPS vuole sapere se sei vivo

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Molto frequente, purtroppo, è la circostanza che persone residenti all’estero continuino a percepire la pensione italiana anche dopo la morte.

Questo avviene perché l’INPS non riceve la comunicazione relativa all’avvenuto decesso del pensionato, dunque accertarsi che quella data persona sia ancora vivente è un’importante operazione periodica che l’INPS deve fare ogni anno.

A questo proposito è stato pubblicato sul sito INPS il messaggio numero 794, in cui si specificano tutti i dettagli dell’accertamento delle persone in vita 2023-2024. Vediamo come avviene, e quali sono gli obblighi delle persone che percepiscono una pensione all’estero.

Accertamento dell’esistenza in vita INPS: come avviene

I pensionati all’estero dovranno fornire un’attestazione che confermi la loro esistenza in vita. Questa attestazione deve recare sia la firma del pensionato, sia quella di un funzionario dell’ufficio consolare o di un’autorità locale a ciò abilitata.
La terza firma necessaria è quella di un operatore di patronato, e la verifica viene effettuata da Citibank.

Nel messaggio INPS numero 794 sono stati comunicati i tempi relativi alla verifica dell’anno 2023 e del 2024. A questo proposito notiamo che la verifica avviene nella prima o nella seconda parte dell’anno a seconda del paese in cui risiede l’italiano all’estero. Vediamo le tempistiche più nel dettaglio.

Accertamento dell’esistenza in vita: le tempistiche

Per quanto riguarda i paesi come Gli stati dell’Europa dell’est e paesi confinanti, paesi scandinavi, Asia, estremo Oriente e America, la verifica inizierà a partire dal marzo del 2023.

Il 20 marzo 2023, infatti, Citibank inizierà ad inviare le richieste di attestazione dell’esistenza in vita ai soggetti pensionati residenti nelle predette regioni estere.

La suddetta attestazione dovrà inoltre pervenire a Citibank entro e non oltre il 18 di luglio del 2023.

In questa prima fase, se l’attestazione non verrà inoltrata in Italia entro il predetto termine, occorrerà recarsi ad uno sportello Western Union per ritirare la rata pensionistica in contanti entro agosto 2023. Se entro tale data non si recasse nessuno a ritirare i soldi, l’erogazione della pensione sarà sospesa da settembre 2023.

La seconda fase della verifica

Per ciò che concerne la seconda fase bisogna prendere in considerazione i pensionati che sono residenti in Australia, Africa e altri paesi europei.

In questi casi Citibank invierà la richiesta di attestazione dell’esistenza in vita dal 20 settembre 2023.

Se entro il 18 gennaio del 2024 l’attestazione non sarà pervenuta a Citibank, da febbraio 2024 bisognerà ritirare la pensione in contanti, in maniera speculare rispetto a quanto accade per la prima fase.

Qualora entro il 19 febbraio 2024 non venga ritirata la pensione in contanti, a marzo 2024 non verrà più erogato l’assegno pensionistico.

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Da ultimo occorre ricordare che, al fine di azzerare il rischio che l’Inps debba pagare la pensione in seguito alla dipartita del soggetto residente all’estero, alcuni soggetti che percepiscono la pensione saranno oggetto della verifica generalizzata dell’esistenza in vita. Questo avverrà a prescindere dalla zona geografica in cui il pensionato risiede.