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Multe, forse ti stai preoccupando più del dovuto: quando non vanno pagate

Multe da pagare
Multe legittime e illegittime – come riconoscerle.
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Le multe agli automobilisti sono tutte da pagare? Scopriamo quali si possono contestare

Il grande timore di tutti gli automobilisti è quello di incappare in una sanzione. Le violazioni del codice della strada sono sempre dietro l’angolo e spesso si rischia di essere multati per piccole o grandi infrazioni. Talvolta, se abbiamo commesso illeciti davvero importanti, rischiamo anche la decurtazione di punti dalla patente.

Le multe possono essere compilate e consegnate sul momento da un vigile al conducente oppure recapitate a casa per raccomandata o via pec. Spesso tra le principali cause di contravvenzione ci sono il superamento dei limiti di velocità, la sosta del veicolo in zone con divieto o anche l’oltrepassare aree di Ztl (zone a traffico limitato) inconsapevolmente.

A quanto pare però, bisogna prestare molta attenzione alle sanzioni che ci giungono, poiché non tutte sono necessariamente lecite. Forse esiste un modo per annullarne alcune o comunque non metterle in pagamento. Ma quali sono i casi in cui è possibile?

Quali le tipologie di multe illegittime

Vi sono alcune specifiche condizioni in cui le multe possono essere contestate, le quali cambiano da caso a caso. Ecco alcuni casi da tenere presenti.

1) Autovelox:

  • le postazioni autovelox non ben segnalate sono motivo di contestazione della sanzione. Esse devono essere sempre ben visibili e non nascoste agli automobilisti. Inoltre tali postazioni devono essere annunciate ai conducenti almeno 250 metri prima tramite apposito cartello, anzi, secondo la Cassazione, i metri devono essere almeno 400;
  • essi non possono essere posizionati in luoghi pericolosi, che rendano cioè poco agevole la mobilità e mettano a rischio la sicurezza degli automobilisti.
  • gli autovelox devono essere omologati, approvati cioè dal Ministero dei trasporti;

2) Rimozione auto:

  • nel caso in cui il veicolo sia posizionato in una zona con divieto di sosta ma senza intralciare effettivamente la viabilità della strada, c’è qualche possibilità che si possa contestare la contravvenzione. Il casus belli che ha dato origine al precedente normativo è avvenuto a Pisa, laddove una donna ha visto rimuovere la propria auto con annessa multa per divieto di sosta, ma, a presentazione della contestazione, ha ricevuto rimborso;
  • nel caso in cui la multa e anche la relativa rimozione avvengano a causa di un parcometro guasto, siamo in grado di poter ricorrere e chiedere l’annullamento della sanzione. Un passo importante da fare è quello di effettuare la segnalazione di malfunzionamento alle società installatrici delle colonnine. E ricordiamoci di documentare sempre tutto.

3) Vizi di redazione e notifica del verbale:

  • qualora manchino alcuni dati fondamentali all’interno della contravvenzione o ve ne siano di errati, essa può essere annullata. Trattasi di fondamentali dettagli anagrafici del conducente, i dati della patente, la targa del veicolo oppure anche la data e l’ora dell’eventuale violazione;
  • se il verbale non viene notificato al conducente entro 90 giorni dalla violazione si può richiedere l’annullamento;
  • anche la scarsa visibilità della segnaletica stradale può essere motivo di contestazione.
verbali notificati
Le tipologie di verbali notificati da non pagare.
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Come richiedere un annullamento della contravvenzione

All’interno del verbale che ci viene consegnato vi sono tutti i mezzi per poter dare inizio a una contestazione o effettuare una richiesta di annullamento. Nel caso in cui la nostra richiesta di annullamento della multa non venga approvata, si dovrà pagare la sanzione con eventuali aggravi dovuti alla tempistica trascorsa, oppure si può comunque decidere di ricorrere al Giudice di Pace.

In quest’ultimo caso, fare una richiesta di udienza avrà comunque un costo fisso da sostenere. Pertanto è bene in ogni caso valutare se sia conveniente procedere in tal senso, in base all’importo della nostra multa.