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Pensioni precoci, cosa prevede la legge 104 per i lavoratori che assistono un familiare disabile

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Secondo il nostro ordinamento, i lavoratori che assistono un familiare disabile hanno diritto a una serie di benefici, tra cui la possibilità di prepensionamento. Facciamo il punto della situazione.

Lo Stati italiano promuove diverse iniziative in favore dei lavoratori e delle lavoratrici che assumono il ruolo di caregiver, prendendosi cura e assistendo un familiare disabile grave. Nello specifico, l’ordinamento giuridico, tra le altre cose, prevede la possibilità per chi assiste un familiare disabile grave di poter anticipare l’uscita dal mondo del lavoro.

Sebbene, in Italia non esista una specifica norma che prevede la pensione anticipata del caregiver, in presenza di specifici requisiti, si può accedere al prepensionamento secondo quanto previsto da due misure: l’APE sociale e la quota 41 per i lavoratori precoci.

Andiamo a vedere come funzionano queste misure e come possono anticipare l’uscita dal mondo del lavoro i caregiver.

Caregiver: i requisiti per accedere alla pensione anticipata

Come abbiamo già visto, nel nostro Paese ancora non esiste una precisa norma che regola il prepensionamento per i caregiver. Tuttavia, questa particolare categoria di lavoratori può beneficiare di due diverse modalità di accesso alla pensione anticipata: l’APE sociale e la quota 41 per i lavoratori precoci.

La prima possibilità per andare in pensione in anticipo è l’APE Sociale, disciplinato dall’art. 1 co. 179 della L. n. 232/2026 (Legge di Bilancio 2017). Si tratta di un sostegno economico erogato mensilmente dall’INPS, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia, accessibile solo da parte di alcune categorie di persone, tra cui i lavoratori che assistono un familiare disabile grave. Nello specifico, è necessario che il richiedente abbia 63 anni, sia residente in Italia, abbia versato e maturato almeno 30 anni di contributi nell’attività lavorativa, svolga l’attività di caregiver da almeno 6 mesi dalla richiesta.

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In alternativa all’APE sociale, un altro modo per accedere al pensionamento anticipato è la quota 41. L’iniziativa si rivolge alle categorie svantaggiate tra cui rientrano anche i caregiver, a patto che abbiano maturato 41 anni di contributi (indipendentemente dall’età anagrafica), abbiano accantonato 12 mesi di contributi prima dei 19 anni di età, ossia abbiano iniziato a lavorare a 18 anni e assistano il familiare disabile grave da almeno 6 mesi. Per ottenere una delle due prestazioni è necessario presentare domanda all’INPS, esclusivamente per via telematica. Basta accedere al portale web dell’ente attraverso il servizio dedicato. Per i meno avvezzi alla tecnologia, è concessa la possibilità di chiedere il supporto di un ente di patronato della zona.