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Phishing: cosa fare quando si cade nella rete dei cybercriminali

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Il fenomeno del phishing è sempre più diffuso e miete ogni anno milioni di vittime. Come ci si può difendere quando si cade nel tranello? Ecco le risposte

Ricevere un messaggio phishing è qualcosa che è ormai all’ordine del giorno. Secondo un recente sondaggio condotto da NordVPN circa i 50% della popolazione italiana ha ricevuto un messaggio di questo genere. Purtroppo alcuni finiscono per cadere nella trappola e stando ai numeri della ricerca il dato si assesta a 1 utente su 10.

A prescindere da ciò l’obiettivo è sempre il medesmo, ovvero quello di indurre gli utenti a divulgare informazioni personali o riservate come credenziali di accesso, dati sui propri account, estremi dei conti correnti online, ma anche da dati anagrafici. Insomma una vera e propria ecatombe.

Phishing: come rimediare il danno è già stato fatto

I criminali che ci sono dietro simulano una normale comunicazione in modo da poter ottenere la fiducia del povero malcapitato di turno ed evitare di alimentare sospetti sulla non legittimità del messaggio ricevuto. Di solito vengono varate delle vere e proprie campagne phishing che vengono impostate in modo tale che possano ricordare le comunicazioni provenienti da realtà autentiche e più rinomate.

A tal proposito possono essere molto importanti i quiz di Jigsaw-Google che aiutano a riconoscere le truffe online. Grazie a questi strumenti è possibile mettere alla prova le proprie abilità nel riconoscere i messaggi phishing anche quelli che sono “confezionati” con metodologie migliori.

Tra i bersagli preferiti ci sono le banche e le istituzioni finanziarie. Piuttosto gettonate sono anche le aziende e i fornitori di servizi online. Quest’ultime infatti potenzialmente possono avere un gran numero di informazioni sugli utenti, anche quelle relative ai dati personali.

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Una volta compreso il problema e in che modo può manifestarsi, è bene comprendere delle soluzioni. Partendo dall’ipotesi che sia ormai troppo tardi e si sia già caduti nella rete di questi criminali del web, ecco cosa bisogna fare. Va mantenuta la calma ma al tempo stesso bisogna agire con risolutezza.

Cambiare le password è il primo passo da compiere di modo che chi prova ad accedere si ritrova la porta d’accesso bloccata. Sulla stessa scia troviamo l’attivazione dell’autenticazione a due fattori, che garantisce un elevato livello di sicurezza. Effettuare le dovute segnalazioni a chi di dovere, come ad esempio alla banca sfruttata dai malviventi per compiere i loschi traffici, può fare tutta la differenza del mondo e può evitare che in futuro qualcun altro possa essere preso di mira.