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Giorgia Meloni: Primo decreto sulle bollette e stralcio cartelle esattoriali

Bollette
Aumento bollette-Solofinanza.it
Il primo atto di Giorgia Meloni sarà finalizzato al sostegno di bollette luce e gas, nel frattempo lo stralcio delle caselle esattoriali : è caccia ai fondi 

Un decreto da oltre 20 miliardi. Per pagare le bollette di elettricità e gas di famiglie ed imprese, nel frattempo si cerca di attuare uno stralcio per quanto riguarda le caselle esattoriali. Per le cartelle che vanno fino a 3 mila o 3.500 euro si prevede una cancellazione quasi totale del debito: Con il versamento del 20% e la cancellazione del restante 80%. O con pagamento dell’intera imposta maggiorata del 5% in sostituzione di sanzioni e interessi. 

Nel frattempo Il governo Draghi dovrà tamponare l’aumento dell’elettricità annunciato da Arera. Per il quale si pensa di attingere alle risorse extra tributarie di settembre.  4 miliardi che andrebbero sottratti dal decreto bollette di Meloni. 

 L’intenzione di Fdi è di provare a finanziare il decreto bollette da 20 miliardi con i soldi dell’Europa. «Si può attingere ai fondi strutturali 2014-2020 non spesi dall’Italia. Ovvero la metà dei 45 miliardi stanziati», ha detto Maurizio Leo, responsabile economico di Fratelli d’Italia.  Ma Repubblica non è d’accordo. I fondi Ue (Fse e Fesr) non impiegati sono 3,5 miliardi secondo i dati di aprile della Ragioneria Generale dello Stato. E riprogrammare questi fondi è quasi impossibile, visto che si possono spendere fino al 2023. Queste risorse poi servono a lavoro, sociale, formazione, infrastrutture, efficienza energetica. 

 

 Il quotidiano spiega che ci sono comunque anche 12,3 miliardi del programma complementare. Ovvero fondi nazionali abbinati a fondi europei. Qui non occorrerebbe l’ok di Bruxelles. Ma quello delle Regioni del Sud a cui sono vincolati questi soldi sì. Nella scorsa legislatura il ministro Provenzano dovette litigare con il governatore della Campania De Luca per riuscirci. 

Caselle esattoriali: estinzione fino al 80% 

Casella esattoriale
Agenzia delle entrate-Solofinanza.it

Nell’intervista che rilascia al Corriere della Sera è proprio Leo ad annunciare lo stralcio delle cartelle in arrivo. «Si può mettere subito mano a una tregua fiscale per le cartelle da 1.000 fino a 3.500 euro. Con entrate una tantum possiamo finanziare spese una tantum. Come quella delle bollette» 

Una fonte di Fdi spiega al Messaggero: non è una semplice riforma, ma un collegamento tra fisco e cittadino basato sulla fiducia. Ma vediamo insieme i dettagli: 

 

  • Fino a 3 mila o 3.500 euro per le persone più in difficoltà. Con il versamento del 20% e il taglio del restante 80%. 
  • Per gli importi superiori, il pagamento dell’intera imposta maggiorata del 5%. Ma senza sanzioni o interessi. Con rateizzazione automatica in dieci anni. 

 

 Per chi invece ha debiti ma non ancora è arrivato alle cartelle ci sarà una rateizzazione automatica in 5 anni con sanzione del 5%. Per le cartelle con importi inferiori a mille euro ci sarebbe direttamente la cancellazione.  Tra la fine del 2022 e i primi mesi del prossimo anno dovrebbero arrivare 13 milioni di cartelle secondo Federcontribuenti. Altri tre milioni li sta elaborando l’Agenzia delle Entrate in queste settimane.