Home » L’incredibile valore delle banconote in Lire: potresti averle in casa

L’incredibile valore delle banconote in Lire: potresti averle in casa

lira valore
quanto valgono queste lire-solofinanza.it
Non solo vecchie monete: nelle case degli italiani spesso si trovano ancora banconote delle vecchie lire. Che valore possono avere?

Le lire si trovano in molte case degli italiani. Alcune di queste possono valere una fortuna. Scopri se ne possiedi una.

Oggi queste lire potrebbero valere una fortuna: quali sono?

Anche loro furono vittime del decreto “Salva Italia” del governo Monti che anticipava al 6 dicembre 2011, invece del 28 febbraio 2012 stabilito in precedenza, il termine entro il quale le lire potevano essere convertite in euro.

Anche se in misura minore rispetto alle metalliche, per via del valore nominale più alto, rimasero nelle tasche degli italiani secondo i dati della Banca d’Italia: 196 milioni di pezzi da mille lire, 12 milioni da 100 mila lire, 300 mila da 500 mila lire, 7,4 milioni da 50 mila lire, 40,6 milioni da 10 mila lire, 30,9 milioni da 5 mila e 21,6 milioni da 2 mila lire. Si tratta di denaro, di fatto ancora circolante, per il rispettabile valore di 2.557 miliardi di lire, ossia quasi 1,3 miliardi di euro.

Il destino delle divise dei nostri fratelli in euro invece? ovviamente le scadenze per la conversione delle vecchie valute non sono le stesse e stranamente risultano più vantaggiose! In Stati come Austria, Belgio, Germania, Irlanda ed alcuni altri non è stato previsto alcun termine temporale, mentre gli olandesi hanno tempo per cambiare i loro vecchi fiorini fino al 1° gennaio 2032.

Quali saranno state le cause che hanno portato alla presenza di tale enorme massa di denaro scampato alla distruzione?

Quanto valgono queste lire oggi? Se ce l’hai possiedi un tesoro

Una parte rimase per il mercato collezionistico e per il piacere nostalgico di molti di conservare una valuta per gli italiani iconica, un’altra perché occultata in nascondigli di fortuna casalinghi e ancora in parte non ritrovati. Infine, un ingente quantitativo è dovuto a fondi conservati in liquidità per la maggior parte all’estero e mai rientrati.   

Con un quantitativo così alto non possiamo certo affermare che i tagli in lire del periodo pre-euro siano in qualche modo rari, anzi sono molto comuni e di conseguenza, il loro valore in quasi tutti i casi è di poco superiore al valore nominale, ovviamente se in perfetto stato di conservazione. Se presenta anche delle leggere pieghe non è apprezzabile o poco commerciabile con valutazioni talvolta molto al di sotto del suo valore in lire convertito in euro.  

Le lire che hanno più valore: quali sono?

Vale la pena dedicare una riflessione ad una specializzazione collezionistica legata a dei particolari numeri di serie, ovvero alle indicazioni alfanumeriche indicative dell’anno di emissione e del numero del biglietto stampato. Si tratta di finezze collezionistiche che rientrano in un mercato di nicchia e danno comunque un plusvalore al biglietto e sono chiamate, a seconda del tipo di composizione: SOSTITUTIVE, NUMERI UNO, NUMERI UGUALI, NUMERI BASSI, NUMERI RADAR, PRIME SERIE.

La più facilmente distinguibile e collezionata è quella detta sostitutiva. Come dice la parola stessa si tratta di una banconota stampata per sostituirne una risultata difettosa durante la produzione. L’originale viene eliminata e appunto sostituita con una uguale ma che presenta nel numero di serie come prima lettera una X.  

La storia delle emissioni cartacee italiane è ricca di splendide stampe, veri e propri capolavori della nostra cultura.