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Norme riscaldamento, multe fino a 3000 euro per i trasgressori

riscaldamento 2022
Multe per i trasgressori – solofinanza.it
Le sanzioni potrebbero essere più salate delle bollette, soprattutto per gli esercizi commerciali, più semplici da controllare, ma non sono esenti privati e condomini, che potrebbero ricevere dei controlli a campione da parte dei tecnici.

Per l’inverno l’Italia è stata divisa in 6 zone, ognuna con un regolamento diverso sul riscaldamento e per i prossimi mesi non è permesso alcun tipo di confusione dato che, nel momento in cui non verranno rispettate le norme, si andrà incontro a multe salate.

Cosa ci aspetta per i prossimi mesi

Le norme del riscaldamento sono state assegnate ad ogni fascia climatica presente in Italia.

Queste zone vanno dalla A alla F e vanno ad individuare le località più calde e quelle più fredde, così da poter distribuire le ore ed i giorni di riscaldamento senza sprechi.

  • La zona A, la più calda in assoluto, avrà a disposizione il riscaldamento dall’8 Dicembre al 7 Marzo, per 5 ore al giorno.
  • La zona B potrà avere i termosifoni accesi dall’8 Dicembre al 23 Marzo per 7 ore al giorno.
  • La zona C, più mite, potrà avere il riscaldamento dal 22 Novembre al 23 Marzo per 9 ore al giorno.
  • La zona D avrà i riscaldamenti accesi dall’8 Novembre al 7 Aprile per 11 ore al giorno.
  • La zona E, in cui le temperature possono essere molto basse, si potrà tenere accesi i riscaldamenti dal 22 Ottobre al 7 Aprile, per 13 ore al giorno.
  • La zona F, la più gelida, non ha limitazioni di giorni od ore giornaliere prestabilite, ma è sempre bene affidarsi alle indicazioni dei propri comuni di residenza.

Rispetto agli anni precedenti i riscaldamenti saranno accesi una settimana più tardi, per meno ore giornaliere, e spenti una settimana prima, mantenendo 19°c massimi. Questo permetterà all’Italia di risparmiare quantità elevate di gas naturale, riuscendo a razionare le poche scorte a disposizione.

riscaldamento diviso in zone
Zone italiane per il riscaldamento – google

Chi rischia la multa

Le nuove regole hanno valenza sia per i riscaldamenti autonomi che per quelli centralizzati, lasciando escluse le scuole, le piscine e gli ospedali.

I controlli sulle applicazioni delle regole verranno svolti dagli enti competenti e potranno interessare esercizi commerciali, condomini e singole abitazioni con riscaldamento autonomo.

Nel caso in cui venissero riscontrate delle anomalie le sanzioni applicate includerebbero una sanzione amministrativa che parte dai 500 euro, per arrivare fino ai 3000 euro.

Per quanto riguarda i condomini, l’Enea pubblicherà presto un documento presentando le indicazioni essenziali per gli amministratori di condominio ed in questo caso, nel momento in cui vengano scoperto che le norme non sono rispettate, la multa sarà a carico dell’intero condominio.