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Ritardi al lavoro, evitare sanzioni e licenziamento è possibile

licenziamento lavoro in ritardo
Ritardi al lavoro – pixabay
I continui ritardi al lavoro possono causare un licenziamento? Cosa rischia chi comincia a lavorare più tardi dell’orario stabilito nel proprio contratto? Facciamo chiarezza conoscendo meglio diritti e doveri del lavoratore.

Gli imprevisti durante la vita possono capitare a tutti, purtroppo però avere ritardi continui sul lavoro, specialmente se non concordati con proprio datore di lavoro, può portare a conseguenze m piuttosto spiacevoli che possono comprendere sanzioni e licenziamenti.

Ritardi al lavoro, cosa comportano

Uscire di casa la mattina per andare al lavoro può rivelarsi ogni giorno un’impresa a causa del traffico, a causa degli imprevisti ed a causa di motivi legati al lavoratore stesso. Per esempio durante il percorso casa-lavoro potrebbe esserci un incidente per la strada, dei lavori sul tragitto oppure semplicemente una sveglia ha suonato. Per evitare conseguenze che andrebbero a compromettere i rapporti lavorativi è bene sapere come giustificare questi avvenimenti al proprio capo.

In ogni contratto è presente l’orario lavorativo che il dipendente dovrà conoscere e rispettare così da garantire un efficienza aziendale ed una buona esecuzione del proprio lavoro. Non rispettare spesso queste richieste può portare a sanzioni disciplinari che vanno da un semplice richiamo fino al licenziamento per giusta causa.

La Corte di Cassazione ha spesso confermato queste ipotesi durante le varie sentenze, quindi per cercare di rimanere trasparenti e disponibili nei confronti del datore di lavoro è bene avvertire tempestivamente nel proprio ritardo non appena se ne ha la possibilità, mantenendo aggiornati i superiori man mano che la situazione evolve.

le conseguenze dei ritardi
Andare al lavoro in ritardo – pixabay

Le conseguenze dei ritardi al lavoro

In caso di ritardi prolungati si può anche proporre al proprio datore di lavoro di godere delle ore di permesso disponibili, qualora ce ne siano, in questo modo il datore di lavoro potrebbe essere più tollerante nei riguardi del lavoratore, specialmente se si tratta di un caso isolato che non è dipeso dalle sue azioni.

Più il ritardo è dimostrabile (ad esempio attraverso un ritardo del treno, attraverso una gomma bucata, ecc), più il datore di lavoro capirà che sono state attuate tutte le procedure corrette da parte del dipendente es sarà meno propenso a dar via a conseguenze.

All’interno delle normative dei contratti sono sempre previste anche regole riguardanti ritardi e orari di lavoro quindi molti potranno già conoscere le conseguenze a cui vanno incontro, specialmente in caso di ritardi continui.

Alcuni contratti danno la possibilità ad esempio di recuperare i minuti persi direttamente a fine turno, in altri casi il datore di lavoro può effettuare un riduzione dello stipendio, arrivando infine a misure drastiche come il licenziamento, soprattutto se la persona ha dei richiami alle spalle anche non per obbligatoriamente collegati all’orario di lavoro.