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Truffa si diffonde sui social, c’entra il pellet: attenti all’offerta irresistibile

truffa del pellet
Truffa su Telegram – pixabay
Il pellet è al centro di una nuova truffa, dato che ormai da mesi i rincari subiti dal combustibile più utilizzato dell’ultimo anno ha fatto cadere in inganno tantissime persone che pensavano di trovarsi davanti ad un’offerta irresistibile.

Il modus operandi è simile alle truffe legate alla compravendita nei market e negli e-commerce che non godono di un’alta sicurezza, in questo caso i malviventi creavano annunci su gruppi Telegram in cui pubblicizzavano vendite di pellet a basso costo.

La truffa del pellet su Telegram

Il pellet è da sempre un ottimo combustibile, ha grandi proprietà riscaldanti, è altamente ecologico, permette una facile manutenzione e soprattutto è economico, o meglio lo era fino a qualche tempo fa.

A causa dei rincari delle utenze di luce e gas, anche il pellet ha subito aumenti di prezzo notevoli, tanto che un sacco da 15 kg si poteva trovare tranquillamente spendendo appena 5-6 euro, ad oggi invece il prezzo risulta addirittura triplicato. A causa dell’aumento molte persone cercano di fare grandi scorte ottenendo un maggiore sconto, i truffatori però hanno giocato d’anticipo.

Truffe relative alla compravendita di pellet erano già state segnalate sulla piattaforma di Subito.it e su altri siti, dove venivano creati numerosi annunci falsi per riuscire a derubare i potenziali clienti e poi sparire. In questo caso la truffa sembra essersi spostata nei gruppi Telegram dedicati proprio al pellet ed alle stufe.

truffa del pellet
Pellet al centro della truffa – freepik

Come funziona la truffa e come difendersi

Nonostante sia cambiata la piattaforma, il copione dei truffatori è sempre lo stesso, denunciato anche dalle vittime di questi raggiri.

Come prima cosa i malviventi mettevano annunci di bancali e sacchi di pellet in vendita ad un prezzo conveniente ma credibile, poi dopo aver preso accordi con i clienti si chiedeva un anticipo sul pagamento che sarebbe servito a sbloccare la spedizione. I truffatori allegavano anche delle foto rubate dal web per far vedere lo stato della spedizione ed i clienti soddisfatti dagli acquisti precedenti, invogliando così le vittime a concludere l’accordo.

Una volta ricevuto il pagamento delle numerose persone  interessate all’offerta i truffatori sparivano, bloccando i contatti e rimanendo liberi di spostarsi su un nuovo gruppo con un nominativo diverso.

Difendersi da questi inganni non è sempre semplice, soprattutto se ci si affida a sconosciuti per l’acquisto di prodotti o servizi. Per proteggersi si può tentare di contattare la polizia postale, chiedendo se siano già presenti truffe simili,  fornendo i dati ed il materiale acquisito.