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Via libera al Btp contro l’inflazione: cosa sono e come funzionano

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Per coinvolgere il risparmio privato nel sostegno al debito i Btp Italia possono essere una mossa interessante. E il Tesoro ne lancerà una nuova edizione a breve.

Il Tesoro sfida l’inflazione con i Btp e vuole sfruttare a favore della gestione del debito pubblico l’attuale fase di rendimenti alti e incertezza emettendo un nuovo pacchetto di Btp Italia. Leggiamo i dettagli.

Btp contro l’inflazione: cosa sono e come funzionano, scopriamolo

Btp Italia sono destinati a sostenere gli investitori di base. Da lunedì 14 a giovedì 17 novembre 2022 si terrà infatti una nuova emissione del Btp Italia indicizzati al tasso di inflazione nazionale e pensati per gli investimenti dei risparmiatori individuali.

Questo permetterà al 2022 di vedere il ritorno di uno strumento molto fortunato in passato. Durante il 2022 sono andati a scadenza fino ad ora quote di Btp Italia per un importo di poco superiore ai 2 miliardi di euro mentre nel corso del 2021 il Tesoro ha ritenuto opportuno non emettere un nuovo titolo di si è concluso con emissioni nette negative, a fronte di un rimborso di circa 1,3 miliardi di euro.

Il 2020 era stato invece l’anno d’oro del Btp Italia: l’apparato ministeriale coordinato da Alessandro Rivera, direttore generale del Tesoro ha nel pieno della crisi pandemica partorito la prima misura ufficiale, annunciando che tra il 18 e il 20 maggio i privati cittadini e il 21 maggio gli investitori istituzionali avrebbero potuto acquistare la nuova emissione del Btp Italia.

pensati e studiati per procacciare finanziamenti per le nuove manovre necessarie per contenere la crisi del Covid-19. Il ministero guidato da Roberto Gualtieri seguì di fatto le proposte di esperti del calibro di Giulio Tremonti, Paolo Savona, Giulio Sapelli e Giovanni Bazoli che avevano proposto un “prestito nazionale” per mobilitare contro la crisi pandemica il risparmio privato promettendogli rendimenti.

14 miliardi di euro sono stati acquistati allora dai cittadini italiani in un’emissione che ha certificato l’appetibilità delle obbligazioni pubbliche italiane e una fase di sostanziale positività, mentre altri 8,4 miliardi sono stati acquistati dagli investitori istituzionali. Ora più che mai l’appetibilità del Btp Italia è rinvigorita dai notevoli rendimenti che si promettono agli investitori per proteggere i propri investimenti.

Le due fasi dei Btp: come funzionano? Qual è la loro durata?

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Il nuovo Btp Italia avrà infatti una durata di 6 anni ed è previsto un premio fedeltà pari all’8 per mille per coloro che acquistano il titolo all’emissione e lo deterranno fino a scadenza, nel 2028. Come accaduto nel 2020, il titolo sarà collocato sul mercato in due fasi: la prima fase si svolgerà da lunedì 14 a mercoledì 16 novembre, salvo chiusura anticipata, e sarà riservata esclusivamente ai risparmiatori individuali e affini che potranno gestire la sottoscrizione anche tramite il proprio conto corrente e in banca.

La seconda fase avrà luogo nella mattinata del giorno 17 novembre e sarà riservata solo agli investitori istituzionali. I tassi minimi garantiti saranno comunicati venerdì 11 novembre. Nell’ultima emissione del giugno scorso, ricorda Milano Finanza, “tre mesi fa la prima fase del collocamento, quella dedicata al retail, aveva registrato ordini per 7,26 miliardi di euro, circa la metà rispetto ai 13,9 miliardi della precedente emissione nel 2020”.

Come si muoverà il nuovo governo al riguardo

Il Tesoro intende mettere alla prova la capacità di attrazione del sistema-Paese in una fase in cui si sarà insediato da poche settimane il nuovo governo, che Giorgia Meloni mira a presiedere. Dopo mesi difficili iniziati con l’annuncio della fine dei piani di acquisto titoli della Banca centrale europea, a cui si è aggiunto l’aumento dei tassi di interesse per la prima volta dal 2011; a luglio, gli ultimi mesi hanno visto numerosi scossoni sul debito pubblico.

Si è avuto in estate un secondo campanello d’allarme, con la caduta del governo Draghi. Ad agosto il declassamento di Moody’s delle prospettive del Paese ha destato una grande preoccupazione, a cui poi soprattutto le banche italiane hanno risposto coi risultati sul campo, e soprattutto ha fatto scalpore l’accumulazione della più grande puntata speculativa dal 2008 a oggi contro il debito italiano, pari a 38 miliardi di euro di scommesse ribassiste. Ma l’Italia non è affondata. E ora vuole tornare a veicolare la sua più grande risorsa, il risparmio privato a sostegno dell’economia. Facendolo complice e compartecipe della strategia di ricostruzione nazionale.