Home » Lidl, dopo aver letto di questa inchiesta forse non comprerete più polli

Lidl, dopo aver letto di questa inchiesta forse non comprerete più polli

allevamenti pollo Lidl
allevamento pollo-solofinanza.it
Le telecamere dell’ong spagnola Equalia svelano le condizioni di una grande struttura che è partner della catena di supermercati.

Shock per la Lidl, una situazione al limite della realtà in un allevamento di polli partner della catena di supermercati. I dettagli della vicenda.

Lidl sotto accusa, telecamere riprendono un allevamento partner, che succede

Un operaio che in presunta violazione della legge tedesca sul benessere animale, sacrifica i polli malati torcendogli il collo e sbattendoli contro la mangiatoia. Pessime condizioni igieniche in cui vivono gli animali: non solo un operatore che urina all’interno del capannone, mettendo a rischio anche la sicurezza alimentare, ma i polli vivi sono spesso costretti a convivere con i cadaveri di altri animali, arrivando a mostrare in alcuni casi comportamenti di cannibalismo. A questo si aggiungono molti animali ripresi in situazioni di agonia, con infezioni, malati o con gravi deformazioni che impediscono loro di muoversi e di potere accedere a cibo e acqua.

Questo inferno emerge da un’inchiesta presentata in tutta Europa basata su un nuovo reportage investigativo realizzato dalla ong spagnola Equalia che ha filmato negli ultimi mesi ciò che avveniva in un allevamento di polli della Bassa Sassonia. La struttura, composta da dieci capannoni che possono ospitare fino a 200mila animali contemporaneamente, fa parte del circuito di una grande azienda, i cui prodotti sono presenti sugli scaffali della catena di supermercati Lidl.

Allevamenti di pollo, cosa sta succedendo in Europa? Inchiesta shock

allevamenti pollo in europa
Allevamento lidl in Europa-solofinanza.it

“In questi anni la selezione genetica dei polli da carne si è concentrata quasi esclusivamente sulla velocità di crescita con l’obiettivo di aumentare la massa muscolare nel minore tempo possibile – si legge nella nota diffusa da Equalia – . A causa dei ritmi di crescita rapidi e di sistemi immunitari più deboli, queste razze di pollo hanno molte difficoltà di movimento e sono predisposte all’insorgenza di gravi problemi muscolari, scheletrici e cardiaci che non solo compromettono il loro benessere, ma anche la qualità della carne, portando per esempio al cosiddetto white striping. Una miopatia caratterizzata da striature bianche di grasso che corrono parallelamente alle fibre muscolari e aumentano il contenuto di grassi della carne”. 

Attualmente le principali organizzazioni europee per la protezione degli animali chiedono a Lidl di aderire allo European Chicken Commitment (ECC) attraverso la campagna #LidlChickenScandal. La richiesta dell’ECC nasce dalla necessità di ridurre i gravi problemi di salute e benessere dei polli da carne attraverso l’implementazione di standard migliorativi, tra cui l’abbandono delle razze a crescita rapida, come quelle utilizzate nell’allevamento, e la transizione a razze che presentino migliori standard di benessere.

Molti grandi supermercati hanno già aderito allo European Chicken Commitment, ma non è questo il caso di Lidl, che al momento si è impegnato solo in Francia a eliminare le pratiche più crudeli dalle sue filiere – spiega Julia Elizalde, Campaigns Manager di Equalia – .

Quindi insieme ad altre organizzazioni abbiamo deciso di avviare una campagna nei confronti di Lidl per chiedere di porre fine a questa inutile crudeltà a livello europeo. Queste immagini dimostrano la necessità di passare a un allevamento di polli più centrato sul benessere degli animali, sostenibile e sano”.