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Aumenti di stipendio e Bonus 200 euro: vero o falso?

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200 euro bonus – pixabay
Gli stipendi dei lavoratori assisteranno a degli aumenti già dal mese di Novembre, grazie al bonus da 150 euro erogato una tantum, alla decontribuzione al 2% e all’eventuale bonus da 200 che potrebbe essere introdotto a Dicembre.

Le misure prese a sostegno dei lavoratori durante il 2022 sono parecchie, alcune delle quali renderanno visibili i risultati proprio nei mesi di Novembre e Dicembre. Ecco tutti gli aumenti dedicati agli stipendi dei lavoratori italiani, previsti per contrastare il caro vita.

Gli aumenti di stipendio previsti

Gli stipendi avranno il primo aumento visibile già da Novembre, per effetto della decontribuzione al 2% che verrà calcolata fino a Dicembre e sarà retroattiva comprendendo anche gli arretrati da Luglio a Settembre. Le cifre, che variano a seconda della fascia di reddito, potranno crescere di 72 euro (per uno stipendio da 1.200 euro) a 120 euro (per uno stipendio da 2mila euro al mese).

L’altro aumento, dedicato ai lavoratori che nel 2021 hanno percepito meno di 20mila euro, ammonta ad una cifra di 150 euro, erogata una tantum. La misura è stata prevista dal Governo Draghi ed inserita nel dl Aiuti-ter e verrà assegnato ai lavoratori dipendenti automaticamente in busta paga.

Tra le ultime notizie è comparso anche un ulteriore bonus, da 200 euro, che potrebbe tornare a Dicembre per sostenere i lavoratori, purtroppo però non sono disponibili altri dettagli, quindi non rimane che attenere novità ufficiali dettate dal Governo di Giorgia Meloni.

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Aumenti di stipendio – pixabay

Bonus aziendali dedicati ai dipendenti

Oltre alle misure sopraelencate, lo Stato ha fornito alle aziende i mezzi per partecipare attivamente al sostegno dei propri dipendenti, abbassando la soglia dei finge benefit, ovvero i bonus welfare che vengono erogati ai dipendenti come incentivi che non vanno a cambiare il reddito del lavoratore in quanto vengono forniti attraverso beni e servizi, tra cui:

  • buoni pasto;
  • buoni benzina;
  • autovetture a uso promiscuo;
  • buoni spesa;
  • somme e prestazioni per l’assistenza ai familiari anziani o non autosufficienti;
  • somme erogate dal datore di lavoro in conformità a contratti collettivi o ad accordi e regolamenti aziendali a fronte delle spese sanitarie;
  • assistenza sanitaria integrativa;
  • somme erogate o rimborsate ai dipendenti per l’acquisto degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale;
  • somme e prestazioni eventualmente erogate dal datore di lavoro per la fruizione di servizi di educazione e istruzione, ludoteche, centri estivi e invernali da parte dei familiari dei dipendenti, e per borse di studio;
  • premi produttività, che azienda o datore di lavoro riconoscono al raggiungimento di obiettivi prefissati in aggiunta alla normale retribuzione;
  • ulteriori beni e servizi.