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Bancomat, tra poco cambia tutto: cosa succede

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Dopo l’emergenza gas c’è l’emergenza contanti. La transizione al digitale e la tendenza al consolidamento delle banche che procedono per abbattere i costi sta infatti causando il grande declino degli Atm.

Cosa succederà agli Atm nei prossimi mesi? Scopriamolo subito, la rivoluzione è cominciata.

Bancomat, gli atm spariranno presto: la rivoluzione è già in atto

Stando alle stime citate dal Corriere della Sera, ogni anno se ne perdono circa 600. Ecco allora che bisogna fare ricorso ad alternative. Alessandro Zollo, amministratore delegato di Pagobancomat spa, ha ideato un modello “che consentirebbe di rendere per le banche più remunerativo la gestione degli Atm. Immaginando un tetto di 1,5 euro per i clienti su ogni prelievo da una banca diversa da quella dove si detiene un conto corrente e la visualizzazione preliminare della commissione attraverso un’applicazione di circuito”.

Al momento non c’è nulla di ufficiale, visto che “la proposta è attesa alla valutazione dell’Antitrust entro fine novembre, ma se dovesse passare avvierebbe la liberalizzazione del contante. In cui si potrebbe avere denaro, con il Cashback, anche al supermercato o dal benzinaio“.

Negli altri paesi è già così. Basta pensare al Regno Unito e agli Stati Uniti. Il lato positivo? Ci guadagnerebbero tutti: gli esercenti che si liberano di una parte del denaro e verrebbero remunerati con una piccola commissione e i clienti che potrebbero prelevare ovunque vogliano.

Rivoluzione Bancomat, cosa sta succedendo? Sembra incredibile

Un’importante novità potrebbe cambiare le abitudini dei correntisti italiani: si lavora per permettere i prelievi di denaro nei negozi. La proposta, come riporta l’agenzia Adnkronos, è stata avanzata da Bancomat Spa all’Antitrust.

Il servizio è diffuso con successo negli Stati Uniti, dove ci sono pochi Atm di banche in funzione e al loro posto proliferano sportelli automatici gestiti da società private da cui è possibile prelevare soldi in contanti, anche se, spesso, pagando commissioni molto salate. A dicembre scorso, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato aveva annunciato una liberalizzazione delle commissioni sul prelievo, decisa dalla banca che possiede lo sportello, in modo da eliminare la commissione interbancaria.

Tutto ciò, perché agli istituti di credito non conviene economicamente mantenere la possibilità di prelevare allo sportello. Secondo i dati forniti da Bancomat, il 75% delle operazioni di prelievo di contanti in Italia avviene allo sportello della propria banca, e quindi senza commissioni, vale a dire senza nessun tipo di remunerazione per l’istituto che sopporta i costi di gestione e manutenzione dell’Atm. 

Commissioni e prelievi: al bancomat cambia tutto

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Di contro si è verificata una crescita considerevole delle operazioni bancarie digitali. In Italia comunque il denaro contante ha ancora un ruolo importante e l’idea proposta da Bancomat Spa, su cui le prossime settimane si pronuncerà l’Antitrust, incide in questo senso sui prelievi da pos che funzionerebbero quindi al contrario, non per pagare ma per erogare contanti.

Un simile metodo, con commissioni dichiarate in anticipo e trasparenti, permetterebbe di remunerare chi offre il servizio senza costi di gestione degli sportelli. Gli esercenti riceverebbero una commissione proprio come oggi avviene con le banche. Anche se non è ancora chiaro se i prelievi andrebbero associati a un acquisto o meno.