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Congedo parentale: tutto quello che c’è da sapere, c’è una sorpresa

lavoro retribuito genitori
Congedo parentale – pixabay
Il congedo parentale è un diritto che i neo-genitori possono sfruttare per astenersi dal lavoro ricevendo il 100% della retribuzione. L’INPS ha recentemente chiarito alcuni dubbi legati alle novità elencate nella circolare del 27 Ottobre.

L’INPS ha spiegato nei dettagli come si potrà accedere al diritto destinato sia ai padri che alle madri dei neonati. Le novità sono state elencate nella circolare numero 122, in cui vengono presentati tutti i casi possibili e le relative procedure per accedere al congedo parentale.

Congedo parentale, a chi spetta

Dal 13 Agosto 2022 i padri possono godere di 10 giorni di congedo obbligatorio retribuito al 100%, includendo non più solo i lavoratori dipendenti, ma anche i lavoratori domestici, quelli agricoli, i lavoratori a tempo determinato e i dipendenti delle amministrazioni pubbliche.

Chiunque voglia godere del congedo dovrà presentare domanda al datore di lavoro almeno 5 giorni prima delle date in cui si intende usufruire del diritto. L’arco temporale disponibile per astenersi dal lavoro parte dai 2 mesi prima del parto e arriva a coprire i primi 5 mesi successivi alla nascita e può essere frazionato in giornate differenti.

Il congedo viene esteso a 20 giorni in caso di parto plurimo, può essere richiesto anche da chi ha ultimato i procedimenti di adozione o affido e può essere usato anche in contemporanea con il congedo materno.

Dal 30 Giugno 2022 è inoltre possibile godere del congedo facoltativo che permette di astenersi dal lavoro per 9 mesi e ricevere il 30% della retribuzione, il tutto da richiedere entro i 12 anni di vita del figlio, estendendo la precedente normativa che garantiva un congedo solo fino al compimento dei 6 anni.

congedo genitoriale
Congedo per i papà – pixabay

Ulteriori novità sul congedo parentale

Per quanto riguarda i casi particolari, le norme sono cambiate allungando il tempo dedicato al congedo, infatti i genitori soli potranno godere di 11 mesi continuativi o frazionati, di cui 9 mesi retribuiti al 30%.

I lavoratori autonomi, iscritti alla Gestione Separata, potranno godere del congedo entro i 12 anni del bambino, tuttavia i papà non avranno diritto ai 10 giorni obbligatori. La riforma però garantisce ai lavoratori autonomi il diritto a 3 mesi di congedo che possono essere goduti entro l’anno di vita del neonato.

I fondi stanziati dal Governo cresceranno progressivamente nell’arco di 9 anni, nel dettaglio le risorse ammontano a:

  • 96,2 milioni di euro per l’anno 2022
  • 197,4 milioni di euro per l’anno 2023
  • 202,1 milioni di euro per l’anno 2024
  • 206,8 milioni di euro per l’anno 2025
  • 211,4 milioni di euro per l’anno 2026
  • 216,6 milioni di euro per l’anno 2027
  • 221,8 milioni di euro per l’anno 2028
  • 226,9 milioni di euro per l’anno 2029
  • 232,4 milioni di euro per l’anno 2030
  • 237,4 milioni di euro per l’anno 2031