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Bonus bollette: non perdere questi documenti! Potresti non riceverlo più

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Bonus bollette fino a 600 euro – solofinanza.it
Il costo delle utenze è arrivato ormai alle stelle e chi può cerca riparo in ogni modo, così da poter risparmiare qualche cosa in vista della stagione fredda che sta per arrivare. Le aziende possono aiutare attivamente in questo aspetto, bisogna però prestare attenzione ai documenti.

L’ex governo Draghi ha eseguito una manovra molto particolare, arrivata in soccorso di tantissime famiglie italiane, in cui è stata quasi raddoppiata la soglia massima del valore dei fringe benefit aziendale. Il cambiamento ha permesso a molti dipendenti di godere di sostegni incentrati soprattutto sul pagamento delle bollette.

Fringe benefit, cosa sono

I fringe benefit sono dei compensi non erogati sotto forma di denaro, bensì come beni e servizi che vengono ben descritti in busta paga. Alcuni benefit offerti al lavoratore possono comprendere:

  • auto aziendale
  • telefono aziendale
  • buoni pasto
  • buoni benzina (che possono arrivare anche a 200 euro)
  • assistenza sanitaria
  • polizze assicurative
  • concessione di prestiti
  • acquisti di azioni
  • alloggi che vengono messi a disposizione del dipendente

Fino ad inizio 2022 il valore dei vantaggi offerti al dipendente non poteva superare i 258,23 euro, ma a causa della crisi che ha cominciato a colpire l’Italia, durante l’evolversi di quest’anno, la soglia massima è stata alzata a 600 euro. Questa cifra è stata offerta alle aziende così da aiutare attivamente i propri dipendenti con il pagamento delle utenze di acqua, luce e gas, senza che il contributo subisca alcuna tassazione Irpef.

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Benefit del dipendente – freepik

Quali documenti bisogna tenere per il Bonus bollette

Il bonus bollette potrà essere goduto fino al 12 Gennaio 2023, in quanto i consumi delle utenze faranno riferimento agli ultimi mesi del 2022. Il datore di lavoro sarà incaricato di conservare tutta la documentazione necessaria che attesti il limite imposto per legge di 600 euro.

I documenti dovranno attestare chiaramente che le somme di denaro siano state destinate al pagamento delle utenze di luce, acqua e gas ed il datore di lavoro potrà, in più, chiedere al dipendete di firmare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

Queste regolamentazioni sono presenti nella circolare 35/2022 dell’Agenzia delle Entrate, in cui vengono evidenziate tutti i documenti utili da mantenere per soddisfare eventuali controlli. Nello specifico, nella dichiarazione sostitutiva stilata dal lavoratore deve contenere:

  • i dati dell’intestatario della fattura
  • la tipologia di utenza, specificando se si tratta di luce, acqua o gas
  • l’importo totale per cui è stato effettuato il rimborso
  • la conferma che le stesse “spese” non sono già state oggetto di un rimborso precedente, sia totale che parziale