Home » RDC: brutte notizie, la ricarica di Novembre rischia di non arrivare

RDC: brutte notizie, la ricarica di Novembre rischia di non arrivare

ricarica ottobre
RdC In ritardo – solofinanza.it
I cittadini stanno riscontrando molteplici ritardi nelle ricariche del Reddito di Cittadinanza, in molti infatti aspettano ancora quella di Ottobre e purtroppo sembrano non arrivare buone notizie da parte dell’INPS.

La ricarica di Ottobre era prevista per il 27 e quella di Novembre era invece assicurata per il 25, ad oggi però le uniche comunicazioni che arrivano riguardano degli slittamenti di data piuttosto importanti, che possono causare disagi notevoli alle famiglie.

Le nuove date del Reddito di Cittadinanza

Sono ormai in attesa da molto le famiglie che da Ottobre non hanno ancora ricevuto la ricarica sulla propria carta acquisti, rimanendo del tutti privi di ogni introito economico.

L’INPS ha spiegato che questi ritardi sono dovuti a dei controlli approfonditi effettuati nei confronti dei componenti del nucleo familiare richiedente, in cui vengono confrontati i dati in possesso dall’Istituto con quelli delle altre Amministrazioni.

Questi controlli, pur causando reali problematiche, permettono di scovare tutte le persone che beneficiano del Reddito o dei bonus aggiunti ad esso, come per esempio l’Assegno Unico e Universale o i bonus da 150 euro, pur non avendone diritto.

Attualmente nuove date per le ricariche sono ancora incerte, gli accreditamenti potranno avvenire ad inizio Dicembre come ricarica straordinaria o il 15 come tutti gli arretrati.

ricariche rdc
Reddito di Cittadinanza – pixabay

Cosa accadrà al Reddito di Cittadinanza con il Governo Meloni

Dicembre rimane attualmente l’ultimo mese sicuro in cui verrà erogato il Reddito, tuttavia il nuovo Governo Meloni potrebbe effettuare molti cambiamenti già in un breve periodo, anche se è stato assicurato che la cancellazione della misura è fuori discussione.

I progetti della Meloni riguardano ristrutturazione completa della misura che verrebbe dedicata solo agli inabili al lavoro che, per motivi fisici o personali, non possono essere integrati nel mondo del lavoro, sia in maniera permanente che temporanea. Allo stesso tempo verrebbe tolto il reddito a chi risulta essere occupabile, utilizzando le risorse risparmiate con la creazione di corsi professionalizzanti, offerti dai dalle Regioni e dai Comuni, incentivando inoltre le assunzioni.

Il commissario Europeo per il Lavoro e i Diritti Sociali, Nicola Schmit, ha recentemente evidenziato l’importanza del Reddito di Cittadinanza, soprattutto in questo momento storico in cui 1 cittadino europeo su 5 risulta essere in povertà.

Anche la Caritas ed il Papa stesso hanno recentemente lanciato un allarme sulla condizione di povertà delle persone in Italia, che tende ad aumentare ogni mese che passa. Ulteriori informazioni si potranno avere solo con la Legge di Bilancio del 2023, prevista per fine anno