Covid: trovate anomalie cerebrali per chi ha contratto il virus, lo studio
Il Covid19 porta con sé degli effetti e dei sintomi anche dopo diversi mesi dalla guarigione, infatti un recente studio ha individuato delle anomalie presenti in alcune regioni cerebrali che svolgono funzioni essenziali per la vita
Lo studio a posto a confronto soggetti sani e soggetti guariti da tempo ed i risultati sono davvero inquietanti, soprattutto considerando che i cambiamenti cerebrali potrebbero essere permanenti, causando ulteriori danni a lungo termine nelle vite delle persone.
Gli effetti del LongCovid sono ormai piuttosto noti, soprattutto quelli che sono più visibili, come tosse continua, problemi legati alla respirazione o all’affaticamento anomalo. Gli studi però hanno rivelato molte condizioni piuttosto preoccupanti che coinvolgono i soggetti guariti anche da più di 6 mesi.
Gli studi hanno evidenziato che gli effetti del Long Covid sono visibili sia nei quadri clinici di chi ha contratto il virus nelle varianti aggressive, sia in quelle più leggere o addirittura asintomatiche. Tra i sintomi più comuni, più riscontrati ed invalidanti si possono nominare:
- fatica persistente, stanchezza e debolezza
- dolori muscolari e dolori articolari
- mancanza di appetito
- dispnea e tosse persistente
- dolore al petto, aritmie e tachicardia
- mal di testa, difficoltà di concentrazione
- disturbi dell’olfatto, del gusto e dell’udito
- nausea, dolori addominali, diarrea e reflusso
- alterazione dell’umore, depressione, instabilità, irritabilità, ansia e psicosi
I ricercatori stanno monitorando tutti gli effetti del Covid sin dalla prima ondata di contagi, valutando caso per caso quali possano essere i sintomi e le problematiche correlate al virus, anche a lungo termine, valutando inoltre l’efficienza del ciclo di vaccinazioni che sembrerebbero annullare o ridurre drasticamente gli effetti del Long Covid.
Cosa dicono gli studi
I ricercatori hanno effettuato dei controlli specifici su pazienti con long covid e su soggetti sani, cercando di individuare le sostanziali differenze a livello cerebrale attraverso delle risonanze eseguite entro 6 mesi dalla guarigione. I risultati hanno evidenziato delle anomalie sul lobo frontale e nel tronco cerebrale.
Gli esperti hanno riferito: “Queste regioni cerebrali sono collegate a stanchezza, insonnia, ansia, depressione, mal di testa e problemi cognitivi. Questo studio evidenzia le gravi complicazioni a lungo termine che possono essere causate dal coronavirus, anche mesi dopo la guarigione dall’infezione”
Le zone interessate da queste anomalie controllano il linguaggio, la memoria e la concentrazione ma anche il coordinamento con il sistema endocrino per il rilascio degli ormoni, la regolazione dei ritmi circadiani e addirittura la trasmissione di segnali sensoriali e motori, si tratta quindi di anomalie che coinvolgono le funzioni corporee cruciali.