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Legge di Bilancio 2023, grandi novità per pensioni, RDC e contanti, a molti piacerà

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Pochi giorni fa si è riunito il Consiglio dei Ministri, il quale ha approvato il disegno della Legge di Bilancio per l’anno finanziario 2023 ed il bilancio per il triennio 2023-2025. Tra i temi presenti spiccano le novità in materia di pensioni, Reddito di Cittadinanza e ed il tetto al contante.

Il Governo ha prestato molta attenzione alle famiglie, soprattutto quelle fragili, a cui saranno dedicate molte misure di emergenza per contrastare il caro energia, come l’Assegno Unico, il bonus sociale e le riduzioni dell’IVA. Nel disegno di Legge sono presenti anche cuneo fiscale, tagli alle accise dei carburanti ed aiuti alle imprese.

Il tema delle pensioni, insieme a quello del supporto alla famiglia, è probabilmente uno dei più importanti per il governo di centrodestra, il quale ha da sempre dimostrato un particolare interesse a riguardo. Nel disegno della Legge di Bilancio è possibile trovare la bozza di molti provvedimenti che saranno attuabili a partire dal 2023.

Per quanto riguarda le pensioni, il Governo ha confermato la proroga di “Opzione Donna”, i cui requisiti sono stati lievemente modificati, in più dal 2023 sarà inoltre possibile andare in pensione, con la nuova misura strutturale, al compimento di 62 anni e con 41 anni di contributi versati.

Chi decide di ritardare la pensione, nonostante soddisfi tutti i requisititi, potrà continuare a lavorare ricevendo un bonus direttamente in busta paga, che aumenterà anche la successiva pensione. Una conferma arriva anche per l’ “Ape Sociale” per i lavori usuranti, infine verrà attuata l’indicizzazione delle pensioni al 120%.

Cosa cambierà al Reddito di Cittadinanza ed al tetto al contante

Il tetto al contante salirà da mille a 5mila euro a partire dal 1° Gennaio 2023, data in cui cambierà anche il Reddito di Cittadinanza, infatti sarà disponibile per 7/8 mesi per tutte le persone abili al lavoro tra i 18 ed i 59 anni, purché non abbiano minori o disabili o persone con almeno 60 anni di età a carico.

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Il diritto al beneficio, per quanto riguarda gli abili al lavoro, potrà decadere se non si parteciperà ad un corso di formazione o riqualificazione professionale, dalla durata di almeno 6 mesi, e verrà meno anche nel caso in cui si rifiuterà la prima offerta congrua fornita dai centri dell’impiego.

Il Governo ha inoltre previsto delle agevolazioni sulle assunzioni a tempo indeterminato, in particolare per i percettori di Reddito di Cittadinanza e per le donne con età inferiore ai 36 anni, al fine di creare nuovi posti di lavoro senza che le tasse gravino sulle aziende.