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Furti in pochi minuti negli Autogrill, in questi casi è meglio scappare

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Da questa primavera sono stati denunciati molti furti alla polizia, tutti con un unico modus operandi e luogo di esecuzione. Le vittime, ferme negli Autogrill per riposarsi dalla lunga sessione di guida, venivano adescate e derubate dalla banda.

I reati sono avvenuti principalmente in Friuli Venezia-Giulia e nel Veneto ed hanno causato la perdita di oltre 4.500 euro di beni. Le indagini, che sono cominciate a Maggio e sono terminate ad Agosto 2022, hanno portato all’arresto di alcune persone, tuttavia è sempre bene prestare attenzione a queste circostanze.

Le soste in Autogrill sono, per tantissime persone, sia lavoratori che vacanzieri, degli ottimi momenti in cui riprendere le forze e per ristorarsi con una colazione o una merenda nutrienti, così da ripartire per raggiungere la propria destinazione. Per alcune persone però, in primavera, gli Autogrill sono stati luogo di un furto che sarà difficile da dimenticare.

Con la crisi dell’ultimo anno purtroppo è incrementato spaventosamente il numero di denunce relative a truffe, svolte sia online che per via tradizionale. Il 2022 è stato infatti per l’Italia un anno molto triste, soprattutto considerando che sono spariti oltre 3 miliardi di euro dalle tasche dei poveri malcapitati.

Le indagini che hanno seguito questo caso hanno coinvolto la Procura della Repubblica di Pordenone, la Sezione Polizia Stradale di Udine e la Sottosezione di Palmanova che, a seguito delle testimonianze, hanno cominciato a lavorare proprio nelle zone di sosta interessate, individuando i colpevoli alla fine di questa estate, ad Agosto 2022.

Ecco a cosa fare attenzione in Autogrill

Le Forze dell’Ordine hanno trovato i colpevoli di queste truffe in appena 3 mesi, facilitati dal modus operandi sempre molto simile che i 7 cittadini del Kosovo mettevano in atto nei piazzali di sosta. Gli uomini, tra i 20 ed i 50 anni, colpivano le auto in sosta negli Autogrill, selezionando soprattutto stranieri e turisti che arrivavano dall’est Europa.

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Per effettuare il colpo, uno o due persone si avvicinavano alle vittime scelte chiedendo una semplice informazione mentre altri complici foravano le gomme delle auto posteggiate. Una volta tornati all’auto i malcapitati si rendevano conto del problema al pneumatico, quindi si lasciavano spesso aiutare dalla stessa banda per il cambio gomme.

Proprio in questo momento i complici riuscivano a raggiungere i beni preziosi lasciati ingenuamente incustoditi, impossessandosi di contanti, pc portatili, macchinette fotografiche, borse e tutto ciò che poteva essere sottratto velocemente dalle auto, così da scappare con la refurtiva in breve tempo, aiutati anche dal resto della banda.