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Tariffe telefoniche in aumento, le brutte notizie riguarderanno tutti

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L’inflazione ha raggiunto livelli ormai storici, causando il rialzo dei prezzi di non solo degli alimenti, del carburante, dei beni di prima necessità e delle utenze, infatti, sfortunatamente, ne ha risentito anche quasi l’intero settore delle comunicazioni in Italia.

Tim, WindTre e Vodafone sembrano le aziende fornitrici più colpite dalla crisi economica, le quali hanno deciso di cambiare i termini dei contratti stipulati con i clienti, includendo le tariffe dei piani per le comunicazioni mobili, per i numeri fissi ed anche per le fatture a domicilio, che costeranno di più a partire dall’inizio del nuovo anno.

Durante gli ultimi mesi del 2022 l’inflazione ha raggiunto quasi il 12%, cifra che sembra essere stabile a Novembre, uguagliando il livello dell’ormai lontano 1984. Per quanto il record raggiunto sia incredibilmente alto, il mancato aumento dell’ultimo mese potrebbe rappresentare un dato confortante, soprattutto in vista di un’eventuale riduzione futura.

Il settore delle comunicazioni, proprio come ogni altro settore economico italiano, ha subito forti disagi a causa degli aumenti dei costi dell’energia elettrica, tanto da portare WindTre, Vodafone e Tim a cambiare le proprie tariffe ed i contratti unilateralmente, dando un preavviso di almeno 30 giorni ai propri clienti.

Tim è stata la prima a rivedere i propri prezzi, infatti il gestore telefonico ha avvisato i consumatori degli aumenti previsti per il 2023. L’emissione della fattura a domicilio ad esempio costerà 90 centesimi in più, mentre le offerte Tutto Voce e Voce Senza Limiti aumenteranno di ben 2 euro. I cellulari invece subiranno modifiche diverse che limitano i giga offerti per la navigazione.

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WindTre a partire dal 21 Novembre ha inviato le comunicazioni degli aumenti che vanno dai 2 ai 5,99 euro, a seconda del contratto stipulato. Con questa azienda però subiranno dei cambiamenti anche i piani business per le partite IVA, che aumenteranno di prezzo, così come le fatture domiciliate, che incrementeranno di 3 euro.

A differenza di queste aziende tuttavia spicca Iliad,  che ha scelto di prendere scelte ben diverse per far fronte agli aumenti dell’elettricità. In Francia per esempio Iliad ha deciso di ridurre la potenza della propria rete nelle fasce orarie meno utilizzate, risparmiando risorse a sufficienza per evitare ogni aumento a carico del cliente.

I clienti di WindTre, Vodafone e Tim potranno comunque scegliere se accettare i cambiamenti dei contratti o se cambiare società, optando per tariffe più in linea con le proprie esigenze. Le variazioni dei costi devono essere legalmente comunicate almeno 30 giorni prima, così da permettere il recesso del contratto senza aggiunta di una penale.