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Tetto al contante 10.000 euro: cosa succede in Italia dopo la decisione UE

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Tetto contanti 10.000 euro: il Consiglio UE ha deciso, ma cosa cambia in tutta l’Unione Europea?

Il tetto al contante a 10.000 euro deciso in Consiglio, porterà i Paesi Europei che non hanno ancora un limite al contante a doverlo applicare.

Il Consiglio precisa che le nuove regole permetteranno senz’altro di applicare un limite più basso nei paesi che fanno parte dell’Unione.

Tetto al contante di 10.000 euro: la decisione del Consiglio

Nei giorni scorsi, il Consiglio dell’Unione Europea ha deciso il contenuto della nuova direttiva antiriciclaggio, che preveda un tetto ai contanti di 10.000 euro.

Insieme al tetto, si prevede anche un accesso al registro dei trust per chiunque abbia un interesse legittimo.

Viene poi introdotta anche l’adozione delle procedure di adeguata verifica del titolare per chiunque detenga delle criptovalute sopra i 1.000 euro.
In aggiunta a questo, avremo anche un’autorità superiore che andrà a coordinare l’azione europea antiriciclaggio.

Le modifiche introdotte dal consiglio, intervengono infatti sulla precedente quarta direttiva antiriciclaggio 2015/849/UE. Inoltre, in seno al consiglio viene anche trovato l’accordo per introdurre un nuovo regolamento antiriciclaggio.

Adesso risulta prossimo l’avvio dei negoziati a tre tra Parlamento, Commissione e Consiglio per l’adozione definitiva dei testi relativi alla direttiva e al regolamento.

Le criptovalute verranno regolamentate dalla nuova normativa antiriciclaggio, in particolare, chi fornisce servizi legati alle criptovalute, sarà investito dall’obbligo di attivare delle misure di due diligence ai propri clienti se dovessero effettuare transazioni superiori ai 1.000 euro.

In aggiunta, verranno adottate delle misure rafforzate per quel che riguarda le relazioni transfrontaliere in merito ai servizi di criptovalute.

Limite del tetto al contante a 10.000 euro: cosa cambia in Italia

Il limite al tetto di contanti sarà dunque di 10.000 euro, sebbene gli stati dell’Unione possano decidere di prevedere un tetto inferiore.

La direttiva, si ricorda, ha una funzione omologante in tutti gli stati dell’Unione. Di conseguenza, in seguito alla sua emanazione, saranno i diritti interni a doversi adeguare al dettato della norma.

In Italia abbiamo spesso utilizzato il tetto al contante come mezzo per arginare sia l’evasione fiscale, sia il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. I nostri governi, infatti, hanno sempre previsto un tetto al contante molto basso. In particolare, durante il 2022, il tetto al contante è rimasto a 2.000 euro, mentre nel 2023 passerà a 5.000 per volere del nuovo governo Meloni.

Sebbene molti sostenitori della manovra stiano già affermando che l’Unione Europea dia ragione alla nuova maggioranza, la ratio del provvedimento Europeo è ben diversa.

Come si anticipava, infatti, il nuovo governo ha proposto, e il parlamento adotterà in legge di bilancio, un tetto massimo al contante pari a 5.000 euro, più alto del precedente.

Tuttavia, con la nuova normativa UE, l’Europa vuole introdurre un tetto al contante armonizzato tra i vari paesi che, si ricorda, spesso non hanno un tetto all’utilizzo del contante.

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A tal proposito di veda la Germania, dove il tetto del contante, allo stato attuale non esiste, ma in seguito all’adozione della nuova direttiva Anti Money Laundering dovrà essere introdotto anche nell’ordinamento tedesco.