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Superbonus, il ministro dell’Economia conferma la proroga ma sono in vista nuovi cambiamenti

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Il Superbonus 110% continua il suo percorso infinito di cambiamenti, con dichiarazioni che confondono i cittadini ai quali non è permesso capire davvero quale sarà il destino delle agevolazioni che sono sempre al centro dell’attenzione del Governo e dell’opposizione.

Il Superbonus 110% garantiva sconti e rimborsi dei costi sostenuti dalle persone che hanno voluto provvedere alla ristrutturazione delle proprie abitazioni con l’obiettivo di migliorarne l’efficienza energetica e così avere un risparmio a lungo termine sui costi delle bollette di gas e luce e sulla manutenzione della propria abitazione.

Secondo quanto stabilito dall’ex governo Draghi, i cittadini avevano tempo fino al 24 Novembre per godere dei vantaggi offerti dal Bonus, tuttavia dopo le elezioni il Governo di centrodestra ha più volte dichiarato l’intenzione di voler prorogare questa data e di apportare modifiche valide per il 2023, per il 2024 e per il 2025.

Dopo le varie smentite degli ultimi giorni, sembra finalmente che il discorso proroga sia arrivato ad un punto fermo, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha infatti dichiarato che la proroga ci sarà ma sarà disponibile solamente ai soli condomini che hanno ricevuto la delibera condominiale entro il 24 Novembre.

Le ulteriori novità riguardano i crediti incagliati e su questo, sempre sempre il Ministro Giorgetti riferisce di aver trovato una soluzione che verrà implementata nel dl Aiuti quater. Le opzioni vertono tutte sulla garanzia di Sace, garantendo la possibilità per banche ed assicurazioni di poter accedere una cessione in più, alzandole da 2 a 3.

Superbonus 110%, cosa è stato deciso per proroghe e crediti

Sempre secondo il Ministro Giorgetti inoltre, la Sace potrebbe concedere garanzie in favore di banche e degli altri istituti bancari, riuscendo a dare una risposta concreta a tutte le esigenze delle imprese in termini di liquidità.

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Tutte le problematiche già affrontate negli ultimi giorni, sulle decisioni da prendere in merito al decreto, includono anche un problema tecnico dato che il Decreto Aiuti Quater riuscirà ad essere sottoposto all’attenzione del Senato solo Martedì, causando un allungamento dei tempi che arriveranno addirittura a metà Gennaio, questo è quanto ha riferito Guido Quintino Liris, di Fratelli d’Italia.

Gli accordi presi però risultano essere non molto ben accolte dall’opposizione, infatti per Misiani del Partito Democratico questi cambiamenti sono “aria fritta” ed il tutto è estremamente inadeguato per sbloccare i 5 miliardi di crediti fiscali incagliati. Tino Magni, di Alleanza Verdi e Sinistra ha aggiunto: “La toppa che hanno cercato di mettere è peggio del buco”.