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Controlli INPS: a rischio tutti i professionisti iscritti alla gestione separata

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Nel mese di dicembre, l’INPS ha effettuato dei controlli a tappeto sui contributi non versati, e i contribuenti a rischio sono parecchi.

In questi giorni iniziano ad arrivare le prime cartelle ai professionisti che non hanno pagato i contributi nell’anno d’imposta preso in esame dall’operazione Poseidone, e sui contributi non versati, gli interessati dovranno pagare una sanzione e degli interessi di mora.

Vediamo quindi cos’è l’operazione Poseidone per l’accertamento della mancata contribuzione, quali professionisti sono interessati dalle prime comunicazioni INPS sui contributi non versati e come si quantifica la sanzione dovuta sull’importo non corrisposto all’ente, avendo anche riguardo anche al calcolo della prescrizione del debito verso l’INPS.

Controlli Inps sui contributi non versati: l’operazione Poseidone

L’operazione dell’INPS “Poseidone” viene effettuata ogni anno dal 2010. Scopo dell’operazione è quello di effettuare la verifica di chi non ha versato i contributi, tra i professionisti che hanno l’obbligo di iscrizione alla gestione separata.

In seguito alla verifica del contributo non versato, l’INPS invierà al professionista un avviso di pagamento, che conterrà sanzioni e interessi in riferimento al 2016.

L’anno di competenza per il quale si effettuano le verifiche è infatti il 2016, e proprio in questi giorni, l’istituto nazionale di previdenza sociale ha terminato l’elaborazione e l’invio degli avvisi di pagamento per i soggetti iscritti alla gestione separata che hanno prodotto dei redditi da arte o professione nel 2017.

Qualora questi soggetti non si siano mai iscritti alla gestione separata, riceveranno un avviso di iscrizione al fondo di previdenza, e insieme all’avviso di iscrizione, riceveranno anche le relative sanzioni.

Le sanzioni sono determinate dal 30% al 60% della contribuzione non versata, e sarà anche possibile dilazionare i pagamenti nel tempo. Tuttavia, ricorrendo a quest’ultima opzione, si pagheranno degli interessi maggiorati.

Il calcolo della prescrizione dei contributi

Il termine di prescrizione del diritto INPS ad avere i contributi previdenziali è di 5 anni. Tuttavia bisogna considerare che la prescrizione del contributo previdenziale tiene conto anche di eventuali periodi di sospensione, e questo è avvenuto durante la pandemia.

A tal proposito occorre prestare attenzione al fatto che il termine di prescrizione è stato sospeso nei periodi che vanno dal 23 febbraio al 30 giugno 2020, e poi dal 31 dicembre 2020 al 30 giugno 2021.

La decorrenza della prescrizione è ripresa nel giorno seguente a quello in cui, ogni volta, la prescrizione finisce.

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Di conseguenza, per verificare la perdita del diritto di credito INPS sui contributi non versati, bisognerà considerare il periodo di prescrizione al netto dei periodi di sospensione su menzionati.