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Reddito di Cittadinanza e corsi di formazione: quali seguire per non perdere il sussidio

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Il governo ha annunciato importanti cambiamenti sul reddito di cittadinanza a partire dal prossimo anno, e in molti si chiedono quale corso di formazione seguire per non perdere il sussidio.

La formazione continua è molto importante nel mondo del lavoro, e ogni lavoratore non deve mai smettere di aggiornarsi e puntare a migliorare le proprie condizioni di occupabilità, specie se è privo di un’occupazione stabile.

Per questo motivo, il nuovo governo ha introdotto l’obbligo di formarsi per non perdere il sussidio: vediamo quali corsi di formazione bisogna seguire per non perdere il diritto a percepire il Reddito di Cittadinanza nel corso del 2023.

Reddito di cittadinanza: quali corsi seguire

Durante il prossimo anno avverranno importanti cambiamenti per tutti i percettori di Reddito di Cittadinanza definiti “Occupabili”.

Gli occupabili sono i soggetti percettori di RdC che possono lavorare perché non impediti da patologie fisiche invalidanti, e di età compresa tra 18 e 59 anni.

Nel caso in cui il soggetto sia, dunque, pienamente capace di svolgere un’attività lavorativa, deve aumentare al massimo le possibilità di (ri)entrare nel mondo del lavoro attraverso dei corsi di formazione.

Per far ciò, il governo italiano ha ideato un piano di formazione, e il soggetto occupabile dovrà seguire un corso della durata di almeno 6 mesi volto a migliorarne l’occupabilità.

Come avviene la scelta del corso di formazione RdC

I corsi di formazione per i soggetti occupabili, dovranno essere segnalati direttamente dal centro per l’impiego al percettore di reddito di cittadinanza.

Se il Centro per l’Impiego, ovvero l’agenzia per il lavoro privata che ha in carico il lavoratore, non dovesse trovare un corso di formazione adatto al potenziale lavoratore coinvolto dall’iniziativa, questo non avrebbe l’obbligo di cercarne uno per sé.

Naturalmente, qualora il percettore di RdC dovesse trovare in autonomia un corso di formazione lavorativa, potrebbe senz’altro seguirlo, ma non è tenuto a cercare da sé un corso di formazione per non perdere il sussidio.

Cosa succede se si rifiuta o non si segue corso di formazione RdC

Qualora il soggetto percettore del sussidio dovesse rifiutare di seguire il corso di formazione indicato dal CPI competente, perderà il diritto alla percezione del Reddito di Cittadinanza.

Si ricorda che il sussidio si percepisce per sette mesi, e durante questo lasso di tempo, almeno sei mesi dovrebbero idealmente esser coperti da un corso di formazione individuato dai soggetti competenti.

La segnalazione dei soggetti che rifiutano di seguire il corso di formazione per non perdere il sussidio, è di competenza delle Regioni.

Le Regioni, infatti, sono gli enti che effettuano la verifica sui CPI, e a loro spetta anche l’obbligo di effettuare la segnalazione all’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro Anpal.

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In seguito alla segnalazione delle regioni, l’Anpal trasmetterà i nominativi di chi non vuole partecipare ai corsi di formazione all’INPS, che procederà alla revoca del sussidio.