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Saldi o vendite promozionali, conoscere le differenze per evitare pesanti sanzioni

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Spesso ci capita di leggere nelle vetrine dei negozi saldi o vendite promozionali. Di primo acchito potrebbero sembrarci termini molti simili, eppure, c’è una differenza sostanziale vediamo di quale si tratta.

Gennaio introduce non solo un nuovo anno, ma anche il tanto atteso momento dei saldi. In alcune Regioni di Italia sono già partiti lo scorso 2 gennaio, mentre per altre si dovrà aspettare ancora qualche giorno per trovare le vetrine tappezzate dalla scritta “sale” o “saldi”. Ma attenti a non confonderli con le vendite promozionali, perché la differenza è davvero sostanziale.

Quando si parla di saldi, si intende la vendita della merce rimasta alla fine di una stagione, ad un prezzo inferiore rispetto a quello originario. Di norma, i saldi vengono applicati in due periodi ben precisi dell’anno. Nel periodo estivo, solitamente, i primi di luglio e subito dopo le feste natalizie, per l’appunto gli inizi di gennaio. I saldi rappresentano, senza dubbio, una ghiotta opportunità per i consumatori che possono acquistare articoli che, solo pochi giorni prima, potevano costare anche il doppio. Ma rappresentano una grande possibilità anche per i commercianti. Infatti, è un’opportunità per smaltire le vecchie collezioni, in vista della nuova stagione.

In Italia, i saldi sono stati introdotti a partire dal 1939 anche se solo negli anni Ottanta e, successivamente, nel 2005, c’è stata una regolamentazione ben precisa. Attualmente, le leggi impongono le date di inizio nelle principali città italiane.  Inoltre, il Codice del Consumo impone al commerciante l’obbligo di esporre il prezzo della merce prima e dopo lo sconto, oltre che la percentuale del ribasso e la possibilità di poter cambiare i capi difettosi. Molto spesso, i saldi vengono erroneamente confusi con le vendite promozionale. Niente di più sbagliato! Perché, sebbene possano sembrare termini simili, la realtà è che la differenza è davvero sostanziale.

Saldi vs vendite promozionali: conoscere le differenze per evitare sanzioni

A differenza dei saldi che, come abbiamo anticipato, sono sconti applicati solo in un determinato periodo dell’anno, le vendite promozionali si possono fare durante tutto l’anno. Si tratta dell’applicazione di prezzi ribassati, generalmente, per pubblicizzare un prodotto, un brand o il negozio stesso. Anche in questo caso, però, il legislatore prevede regole da rispettare.

Infatti, gli esercenti devono indicare il prezzo normale di vendita e la percentuale di sconto. In più, a loro discrezione possono indicare il prezzo finale di vendita. In caso di vendita promozionale, basta inviare una semplice comunicazione ma non è consentito utilizzare termini che possano creare confusione ai consumatori, come ad esempio, la parola “saldi”.

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Insomma, sia i saldi che le vendite promozionali sono soggetti a una disciplina giuridica ben precisa, ma molto differente tra loro. Per cui, soprattutto, per i commercianti è consigliabile informarsi bene prima di avviare questo tipo di operazioni, al fine di evitare il rischio di incappare in pesanti sanzioni.