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Tasse prima casa: cinque trucchi per pagare meno

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Pagare meno tasse sulla prima casa è possibile, e si può fare anche in maniera legale.

Tanti italiani, giovani e meno giovani, vivono in affitto per anni col desiderio di comprare la prima casa. Avere una casa di proprietà è essenziale per rendersi autonomi, ma soprattutto permette di non pagare più un canone di locazione che in alcune città è sempre più simile alla rata di un mutuo.

Sebbene il desiderio sia molto diffuso, altrettanto diffusa è la paura di non farcela tra tasse sull’immobile e costo di acquisto.

In questo articolo scopriremo almeno cinque trucchi per risparmiare sulle tasse della propria casa di proprietà, sia al momento dell’acquisto, sia quando ci si abita da tanto tempo.

Risparmiare sulle tasse col bonus prima casa

Col bonus prima casa si può risparmiare molto sulle tasse relative all’acquisto.

Nella fattispecie, sulla prima casa acquistata si pagherà soltanto il 2% di imposta di registro, e l’iva sarà al 4%.

In aggiunta, l’imposta catastale e quella
ipotecaria sono entrambe fissate a 50 euro, e c’è il credito d’imposta se si vende casa propria e la riacquista entro un anno.

Con l’usufrutto si pagano meno tasse

Sarà possibile pagare meno tasse anche concedendo l’usufrutto dell’immobile ai propri figli.

In questo caso potrà essere stipulato un contratto fino a trent’anni, e sebbene la casa rimanga una propria “nuda” proprietà, il possesso verrà trasferito al figlio attraverso un atto notarile.

Chi si spoglia del possesso dell’immobile paga meno tasse perché queste vengono divise con il possessore.

Le spese da pagare per i nudi proprietari, però, sono molto inferiori.

Per fare un esempio, in capo al proprietario rimarrà soltanto l’IMU e le spese di manutenzione straordinaria, il possessore invece dovrà pagare spese di manutenzione ordinaria e Tari.

Comodato: la comoda soluzione per pagare meno

Col comodato d’uso c’è un risparmio sensibile sulle tasse della casa, tuttavia si risparmia di più concedendo in comodato una seconda abitazione.

In particolare, col comodato si paga l’IMU a metà col comodatario quando viene concesso tra parenti stretti, come genitori e figli.

Inoltre, il genitore deve risiedere nello stesso comune del figlio e avere lì anche la sua dimora, mentre il contratto di comodato d’uso va registrato all’agenzia delle entrate.

Inoltre, se l’IMU verrà pagata al 50%, la Tari dovrà essere corrisposta per intero, al pari delle spese di straordinaria e ordinaria manutenzione.

Con l’intestazione a un parente sparisce l’IMU

Se la casa venisse intestata a un parente che non possiede nessun immobile, qualora fosse la propria seconda casa, diverrebbe la sua prima dimora, e il parente sarebbe esente dal pagare l’IMU.

Questa mossa è da considerare soltanto quando il parente è una persona di fiducia, altrimenti non sarebbe una saggia scelta.

Pagare meno tasse scegliendo bene

Infine, il trucco più scontato è quello di scegliere bene la propria prima casa. Se si sta decidendo quale casa comprare, la scelta dovrebbe ricadere su un’abitazione comune, mai di lusso.

In questo modo, si pagherebbe meno IMU e si risparmierebbe molto sul prezzo d’acquisto, potendo valutare se installare degli impianti fotovoltaici così da avere un grosso risparmio sulle bollette di luce e riscaldamento.

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Tutto sta nel buon senso e nel pensare con lungimiranza, perché dotando la propria “modesta” casa di dispositivi e impianti all’avanguardia ci sarà un risparmio sulle utenze domestiche.

Di conseguenza, si pagheranno automaticamente meno tasse sull’immobile, ammortizzando la sua spesa.