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Aumento stipendi per i collaboratori domestici, quanto spenderanno le famiglie nel 2023

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Badanti, colf, baby sitter, autisti e cuochi e custodi riceveranno un aumento consistente nello stipendio a partire da Gennaio, in molti però sono preoccupati per un aumento del lavoro in nero.

Gli aumenti previsti per l’adeguamento al nuovo livello di inflazione coinvolge tutti i collaboratori domestici grazie alle prese di posizione dei sindacati tuttavia il peso graverà sulle famiglie paganti, le quali dovranno fare i conti con le spese.

I contratti dei lavoratori domestici sono regolati dall’articolo 38 con il quale vengono definiti tutti i parametri da tenere in considerazione per salvaguardare la salute del collaboratore senza però che egli venga meno alle sue mansioni. In questo articolo vengono specificati gli orari di lavoro, i preavvisi in caso di dimissioni, la ripartizione del lavoro, il riposo settimanale, la gestione delle festività e così via.

Tra le tante voci che regolano il lavoro ed il rapporto che le famiglie devono avere con i lavoratori c’è anche quella inerente alla retribuzione, la quale cambia di anno in anno in base al livello di inflazione raggiunto alla fine del mese di Novembre e che viene comunicato dall’ISTAT.

Il nuovo stipendio viene discusso da una commissione formata da datori di lavoro e sindacati, i quali dovrebbero trovare un accordo al fine di non gravare sulle parti, tutta via la Fidaldo (Federazione nazionale dei Datori di Lavoro Domestico) quest’anno ha dichiarato di non aver trovato un accordo con i sindacati.

Come cambia lo stipendio dei collaboratori domestici

Più precisamente la Fidaldo ha dichiarato di aver chiesto ai sindacati di scaglionare gli aumenti in pagamenti effettuati durante l’anno ma che questi ultimi si siano opposti categoricamente. In questo caso quindi è previsto che scatti l’adeguamento automatico pari all’80% dell’inflazione e al 100% per i lavoratori con vitto e alloggio.

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Con questi dati si possono cominciare a stimare i futuri stipendi che conterranno un aumento da 109 a 145 euro al mese. Per fare un esempio un badante non convivente per 30 ore arriverà a guadagnare più di 1000 euro, mentre in caso di vitto e alloggio dovrà percepire circa 1120 euro.

Le famiglie, ovvero i datori di lavoro dei collaboratori, dovranno farsi carico di una spesa annuale che arriva a circa 1700 euro dato che, oltre allo stipendio netto del lavoratore, dovrà occuparsi del Trattamento di Fine Rapporto (TFR), della tredicesima e delle ferie. Tutto questo preoccupa molto il parere generale in quanto potrebbe aumentare il lavoro irregolare, aggravando il dato già alto che è stimato al 52%, evidenziando una situazione molto più critica della media nazionale che non superal’11%.