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Aumento pensioni, quando potranno beneficiarne tutti: le date

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L’aumento delle pensioni stabilito dal nuovo esecutivo, per alcuni tarda ad arrivare.

Il tasso di perequazione delle pensioni, che ha il fine di adeguare il loro importo all’aumento dell’inflazione, è stato erogato soltanto rispetto ad alcuni assegni, ma per altri bisogna aspettare ancora un po’.

In questo articolo vedremo qual è la percentuale di aumento degli assegni pensionistici, quali sono gli importi per cui è già stato applicato e quali criteri verranno seguiti per aumentate le pensioni che ancora non l’hanno ricevuto.

Inoltre si individuerà il mese in cui tutti potranno beneficiare dell’aumento, che serve per adeguare l’importo delle pensioni all’elevata inflazione di questi tempi.

Aumento delle pensioni in Gennaio

Alcune pensioni non riceveranno già in gennaio l’aumento dovuto alla percentuale di perequazione.

Questa percentuale è stata stabilita nella misura del 7,3%, anche se la percentuale di rivalutazione delle pensioni definitiva è pari all’ 8,1%.

Tuttavia, perché possa applicarsi il nuovo tasso di perequazione delle pensioni, bisognerà aspettare il prossimo anno, perché la legge prevede in questo modo.

A gennaio ci sono stati gli aumenti sugli assegni pensionistici di un importo pari a massimo quattro volte il valore della pensione minima.

Questo valore limite si aggira intorno ai 2.100 euro lordi, e per le pensioni con un valore più alto ci vorrà ancora un po’ di tempo.

Vediamo quando ci sarà l’aumento di tutti gli altri importi, e in quanto consisterà rispetto al valore dell’assegno percepito oggigiorno.

Aumento pensioni più alte: quando arriverà

Come si anticipava poc’anzi, le pensioni che superano di quattro volte il valore minimo, subiranno un aumento in percentuale rispetto a quello delle altre pensioni. Inoltre, questo aumento avverrà con qualche mese di ritardo rispetto alle altre.

L’incremento dell’assegno pensionistico superiore a 2100 euro lordi, arriverà nel mese di marzo 2022, e verrà calcolato in base all’importo percepito.

La rivalutazione di queste pensioni, dunque, avverrà nelle seguenti percentuali del tasso di rivalutazione al 7,3%:

  • Superiori a 10 volte il trattamento minimo: 32%;
  • Da 8 a 10 volte il trattamento minimo: 37%;
  • Da 6 a 8 volte il trattamento minimo: 47%;
  • Da 5 a 6 volte il trattamento minimo: 53%;
  • Da 4 a 5 volte il trattamento minimo: 85%.

In ogni caso, il tasso di rivalutazione al 7,3 % va valutato al netto dell’anticipo percepito durante gli ultimi tre mesi del 2022.

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Riassumendo, le pensioni che hanno un valore superiore a 2.100 euro lordi, avranno un incremento percentuale variabile, rispetto al tasso di riferimento al 7,3% e al loro importo effettivo.

Inoltre, per aversi l’incremento di queste pensioni più alte, ci vorrà il mese di marzo.