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Smart TV, da ora non sarà più la stessa: l’Agcom ha deciso

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Nell’ultimo periodo la TV ha decisamente cambiato faccia, infatti grazie alla nuova codifica ogni canale viene trasmesso in alta definizione, permettendo a chiunque di godere dei programmi con un’altissima qualità.

Con l’avvento dell’HD i canali gratuiti sono ormai al pari delle PayTV, proprio per questo l’Agcom ha deciso di stabilire delle nuove regole per le televisioni che verranno prodotte da ora in avanti, per facilitare l’accesso ai canali Regionali, Rai, Mediaset, Discovery e così via.

Chi ha acquistato di recente una nuova televisione, magari con il bonus stabilito dallo Stato lo scorso autunno, avrà sicuramente notato che in dotazione viene ormai fornito con un telecomando totalmente rivoluzionato nel suo aspetto rispetto a quelli precedenti.

I numeri ed i tasti ormai sono quasi totalmente spariti in quanto sostituiti da un cerchio centrale ed i tasti dedicati ai servizi streaming più famosi, tra cui Netflix e Amazon. Il nuovo telecomando dal design moderno e minimale ha sicuramente agevolato i giovani ma ha anche reso la vita degli anziani un po’ più difficile in quanto non hanno più un accesso veloce ai canali tradizionali.

L’Agcom, l’Agenzia Garante delle Comunicazioni, ha deciso di imporre un cambiamento ai produttori di televisioni così da riuscire a soddisfare le esigenze di tutte le fasce di età, senza quindi escludere tutti gli spettatori della tv generalista, composta principalmente da persone non più giovanissime e che sono molto più affezionate ai classici programmi proposti dai palinsesti.

Cosa ha deciso l’Agcom e perché la TV cambierà

In un comunicato del 26 Gennaio l’Agcom ha annunciato che presto verrà redatto un nuovo regolamento e che le case produttrici delle tv avranno 6 mesi di tempo per adeguarsi alle nuove normative. L’autorità ha stabilito che nelle confezioni delle nuove tv, oltre al telecomando “smart”, verrà anche incluso un telecomando tradizionale, con i numeri da 0-9 ed un nuovo pulsante (che affiancherà quelle delle PayTv) dedicato ai canali SIG, in cui sono compresi Rai, Mediaset, La7, Sky, Discovery e canali regionali.

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L’obiettivo dell’Agcom, così come è stato descritto dalla commissaria Laura Aria, è quello di mettere sullo stesso piano i prodotti dei canali streaming con quelli in chiaro, tuttavia dato che i canali tradizionali riceveranno un grande aiuto da questo cambiamento, dovranno adeguarsi a delle nuove direttive.

Nel comunicato la commissaria ha dichiarato: “Le emittenti generaliste sono chiamate a rispettare la par condicio, proporre o produrre opere europee in quote prefissate, e limitare gli affollamenti pubblicitari. Sarebbe ingiusto costringerle a una sempre minore visibilità, alla luce dei tanti impegni che devono onorare”.