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Arriva la misura per contrastare la povertà alimentare, come funziona il Reddito Alimentare 2023

reddito alimentare
canva

La Legge di Bilancio 2023, tra le altre cose, prevede aiuti concreti per i cittadini in povertà assoluta attraverso il cosiddetto Reddito Alimentare. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e come funziona.

Il reddito alimentare 2023 è la misura introdotta con l’obiettivo di contrastare la povertà alimentare causata, principalmente, dal forte carovita e dall’impennata dell’inflazione. Stando ai dati diffusi nel Rapporto 2022 della Caritas riguardo a povertà ed esclusione sociale, emerge un dato davvero allarmante. Infatti, nel 2021 in Italia, sarebbero circa 5,6 milioni i cittadini in condizione di povertà assoluta, di cui, ben 1,4 milioni bambini.

Nello specifico, i “nuovi poveri”, come li definisce la Caritas nel suo rapporto, sono “lavoratori poveri, disoccupati, piccoli commercianti e artigiani costretti a chiudere, lavoratori irregolari che, oltre a non avere nessun diritto e nessuna tutela lavorativa, non possono neanche accedere ad aiuti e sussidi. E ancora pensionati e famiglie numerose”.

Alla luce di tutto questo, la nuova squadra di Governo ha previsto degli interventi destinati a chi più fatica ad arrivare a fine mese. Infatti, il reddito alimentare 2023 prevede la consegna di pacchi alimentari realizzati con cibo invenduto nella grande distribuzione. Al momento, si è in attesa di uno specifico decreto attuativo, intanto, cerchiamo di capire grandi linee come funziona il fondo alimentare previsto dal Governo Meloni.

Reddito alimentare 2023: come funziona

Come abbiamo anticipato, al momento, non ci sono ancora informazioni dettagliate riguardo al reddito alimentare. In attesa dei decreti attuativi, però, possiamo affermare con certezza che si tratta di un intervento mirato a sostenere i cittadini più poveri.

In buona sostanza, il fondo alimentare 2023 dovrebbe prevedere la distribuzione di pacchi alimentari di ciò che rimane invenduto nei supermercati che aderiscono all’iniziativa. Insomma, oltre che una misura di contrasto alla povertà alimentare, il reddito alimentare potrebbe rappresentare anche una buona soluzione contro gli sprechi di cibo.

pacchi alimentari
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Stando a quanto emerge dalla ultime notizie rilasciate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la misura dovrebbe partire in via sperimentale prima nelle principali città italiane. La distribuzione dei pacchi alimentari, dunque, dovrebbe inizialmente riguardare i cittadini di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Roma Capitale, Cagliari, Catania, Messina, Palermo e Sassari. Nel giro di qualche mese, potrebbe essere messa a disposizione di chi ne ha bisogno un’apposita app, attraverso la quale potranno essere prenotati i pacchi di cibo da ritirare presso i centri già impegnati nella distribuzione di cibo alle persone bisognose. Invece, è prevista la consegna a domicilio nel caso di cittadini appartenenti a categorie fragili. Insomma, non resta che attendere l’ufficializzazione da parte dell’esecutivo.