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Bonus 150 e 200 euro: una buona notizia e una decisamente meno

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Presto i bonus 150 e 200 euro saranno erogati ad alcune categorie di lavoratori, ma per altri c’è una notizia davvero poco piacevole. Facciamo il punto della situazione.

I bonus 150 e 200 euro una tantum, sono delle misure a sostegno dei lavoratori, introdotte con lo scopo di contrastare il carovita e l’impennata dell’inflazione. Molte categorie hanno già ricevuto gli importi nei mesi di luglio 2022 e novembre 2022, mentre altre categorie, inizialmente escluse dalla misura, lo riceveranno nelle prossime settimane.

La buona notizia riguarda i lavoratori autonomi e i professionisti che non hanno una partita Iva. A questi, finalmente, è stata riconosciuta la possibilità di ricevere i bonus una tantum. Si stima che saranno circa ottantamila i nuovi beneficiari del sussidio, tra lavoratori autonomi e professionisti. Va specificato che, per chi non avesse già presentato apposita domanda, per il riconoscimento dei bonus una tantum di 200 e 150 euro, è necessario presentarla all’INPS o alla cassa privata previdenziale alla quale si è iscritti. I beneficiari potrebbero ricevere l’accredito nel mese di marzo. Partiranno a febbraio, invece, le erogazioni del bonus 150 per i titolari di indennità di disoccupazione Naspi e Dis – Coll, oltre che per i titolari di disoccupazione agricola.

Sebbene, ci siano buone notizie per le categorie di lavoratori di cui prima, c’è qualcuno che potrebbe dover restituire gli importi. Ecco chi potrebbe ricevere un’amara sorpresa.

Bonus 150 e 200 euro: chi dovrà restituire gli importi

Mentre alcune categorie di lavoratori si preparano a ricevere i bonus una tantum da 150 e 200 euro, previsti per i mesi di febbraio e marzo, altri potrebbero dover restituire gli importi. Per chi non lo sapesse, i bonus sono stati erogati da INPS e Casse previdenziali private professionali, preventivamente a chiunque ne avesse fatto richiesta.

Quindi, il pagamento dei contributi una tantum è avvenuto in via del tutto provvisoria dagli enti erogatori, che però, si sono riservati il diritto ad eseguire verifiche successive sull’effettiva sussistenza dei requisiti richiesti.
Ebbene, pare che alcuni lavoratori dovranno restituire gli importi, indebitamente, ricevuti. Nello specifico, rischia la restituzione chi ha beneficiato dei bonus pur non rientrando nei requisiti reddituali indicati nei Decreti Aiuti e Aiuti te. Sotto la lente di ingrandimento, soprattutto, pensionati e lavoratori dipendenti.

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Insomma, una notizia che lascia con il fiato sospeso diverse migliaia di soggetti. Al momento, sono in corso i dovuti controlli, per cui, i tempi per la restituzione sono ancora incerti. Quel che è certo, è che presto molti potrebbero ricevere l’amara comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate.