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Reddito di Cittadinanza e Assegno Unico, un incubo: la triste verità

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Brutte notizie in tema Assegno Unico e Reddito di Cittadinanza. Quello che sta succedendo a molti, è un vero e proprio incubo. Ecco qual è la triste verità.

Il Reddito di Cittadinanza è la misura di sostegno economico introdotta dal Governo Conte nel 2019. Il sussidio rappresenta un completamento ai redditi del nucleo familiare e nasce con l’obiettivo di contrastare situazioni di disagio economico e sociale.

L’Assegno Unico Universale, invece, è il sostegno economico partito lo scorso marzo 2022, riconosciuto alle famiglie con figli a carico, dai sette mesi di gravidanza ai 21 anni di età. L’importo dell’assegno va da un minimo di 50 euro al mese, ad un massimo di 175 euro al mese riconosciuto per ogni figlio minorenne a carico. Variano, invece, nel caso di figli a carico di età compresa tra i 18 ed i 21 anni. In questo caso, infatti, si parte da un minimo di 25 euro al mese fino ad arrivare ad un massimo di 85 euro al mese.

I contribuenti che soddisfano i requisiti necessari per il riconoscimento di entrambe le prestazioni, possono presentare apposita domanda online al sito istituzionale dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, autenticandosi attraverso SPID o CIE (Carta di Identità Elettronica). In alternativa, possono rivolgersi agli enti di patronato. Si tratta di misure compatibili tra loro, questo significa che percepire il Reddito di Cittadinanza non esclude l’erogazione degli importi riconosciuti per ogni figlio a carico. Tuttavia, è necessario prestare attenzione in caso di una loro decadenza o sospensione.

Reddito di Cittadinanza e Assegno Unico: la triste verità

Come molti sanno, per chi percepisce reddito di cittadinanza, non è stato necessario presentare domanda per l’assegno unico per i figli a carico, giacché il sussidio veniva riconosciuto in automatico. Tuttavia, la decadenza o la sospensione del reddito di cittadinanza, magari perché non sono più soddisfatti i requisiti necessari per il riconoscimento, potrebbe comportare anche la sospensione dell’assegno unico, nonostante si abbia ancora diritto a riceverlo.

In questi casi, la soluzione migliore potrebbe essere rivolgersi direttamente all’INPS di competenza oppure ad un ente di patronato.

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Ricordiamo, che in merito al Reddito di Cittadinanza, sono molti i beneficiari che presto perderanno il diritto al riconoscimento degli importi erogati mensilmente dall’INPS. Questo, in seguito alla stretta nei confronti della misura, attuata dalla nuova squadra di Governo. Buone notizie, invece, per quanto riguarda l’assegno unico per i figli a carico, per il quale il nuovo Governo ha previsto, seppur leggeri, ritocchi al rialzo. Oltre ad aver alzato la soglia Isee da 12 mila a 15 mila per il riconoscimento dell’importo massimo.