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Housing sociale, una casa per tutti: non sono case popolari, in pochi lo sanno

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A causa della crisi economica che ha coinvolto l’Italia negli ultimi anni sempre più persone si sono ritrovate ad avere grandi difficoltà nel pagare il canone mensile del proprio affitto o mutuo.

Da qualche anno lo Stato ha deciso di trovare delle soluzioni abitative più in linea con i bisogni delle famiglie avviando iniziative come l’housing sociale, con il quale le Regioni ed i Comuni possono fornire aiuti concreti ai nuclei più in difficoltà.

Questo fenomeno, molto famoso all’estero già da molto tempo, ha lo scopo di aiutare tutti quei nuclei familiari che non riescono più a provvedere al pagamento delle rate di affitti o mutui e che quindi si trovano sprovvisti di un tetto accessibile economicamente.

L’housing sociale è destinato infatti a tutte quelle famiglie appartenenti al ceto medio-basso che non hanno la possibilità di accedere ai normali affitti di mercato, come ad esempio lavoratori sprovvisti di contratti a tempo indeterminato, studenti, giovani coppie o anziani.

A livello normativo in Italia l’housing sociale è presente sia nel Decreto Legislativo del 25 Giugno 2008, all’articolo 11, sia nel Decreto Ministeriale del 22 Aprile 2008, nei quali vengono definite le linee guida dell’housing sociale e la definizione del concetto stesso, mettendo in evidenza i vantaggi di tali soluzioni.

Come funziona il social housing in Italia

A differenza delle case popolari, che sono gestite esclusivamente dai comuni ed hanno delle liste di attesa molto lunghe, gli immobili scelti per il social housing fanno riferimento a dei progetti assegnati ai privati e possono essere assegnate solo nel caso in cui si soddisfino dei requisiti ben delineati da Regioni ed ANCI regionali.

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Le soluzioni abitative a canone agevolato fornite dall’housing sociale possono essere garantite alle famiglie tramite regolari contratti di locazione, i quali generalmente seguono la regola 4+4 ma, a seconda della gestione, possono essere assegnati anche per periodi di tempo molto più brevi. La particolarità di questo progetto riguarda soprattutto la scelta degli immobili da parte dei privati, i quali riescono a garantire una soluzione abitativa ad alta efficienza energetica, contenendo maggiormente i costi rispetto alle case tradizionali.

I requisiti da soddisfare per accedere ai vantaggi dell’housing sociale vengono stabiliti dalle Regioni e cambiano a seconda della composizione del nucleo familiare, del reddito e alle caratteristiche degli alloggi messi a disposizione. Generalmente le Regioni assegnano gli immobili alle famiglie che non superano un reddito di 15mila euro annui, assicurandosi inoltre che il canone di affitto non superi il 25-30% dello stipendio.