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PayPal, perché non è possibile pagare a rate: il motivo è sorprendente

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PayPal non consente di effettuare pagamenti e versamenti in più tranche. Ma per quale motivo ciò non è possibile? Andiamo a scoprire quali sono le reali motivazioni

Al giorno d’oggi sono tantissime le persone che si avvalgono di PayPal (circa 250 milioni). Si tratta di un conto virtuale che permette di ricevere e inviare denaro rapidamente e maniera sicura. È disponibile in oltre 200 mercati e con 25 valute differenti. Tra gli aspetti che lo hanno portato al successo c’è senza dubbio l’assenza di costi per l’apertura e la gestione.

In alcuni casi però è previsto il pagamento di una tariffa. Nello specifico per i pagamenti con carta in favore di un soggetto senza conto PayPal è previsto il versamento di un’aliquota pari a 1,20% della somma di denaro, a cui aggiungere una tariffa fissa. Per le transazioni con QR Code pari o superiori a 10,01 euro è invece necessario  il versamento di un’aliquota dello 0,50%. Anche in questo caso è prevista l’aggiunta di una tariffa fissa.

PayPal: ecco perché non è consentito rateizzare i pagamenti

A quanto pare però con PayPal non è possibile rateizzare i pagamenti nel momento in cui si è cattivi pagatori. Questa cattiva etichetta viene rilasciata nel momento in cui non si rispetta un rimborso di un finanziamento. In questi frangenti l’istituto finanziario segnala il debitore come cattivo pagatore, presso la Centrale dei rischi della Banca d’Italia.

Questo modo di agire consente a tutti gli altri intermediari finanziari la poca affidabilità di colui che richiede il credito e decidere quindi di non concederglielo. Ma come si può sapere se si è o meno dei cattivi pagatori e si è stati segnalati al Crif? Semplice. Basta consultare il database in modo tale da ricevere un documento in cui è possibile consultare la propria posizione e scoprire se si è stati inseriti nell’elenco dei cattivi pagatori.

Ciò però non pone un limite assoluto alla possibilità di ricevere un credito. Può anche capitare che l’intermediario finanziario possa chiedere garanzie superiori o innalzare la soglia di segnalazione. Inoltre si può richiedere la cancellazione dei propri dati da questo particolare registro rivolgendosi direttamente alla finanziaria o alla banca che ha effettuato la segnalazione.

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In pratica, il Crif prima di apportare qualunque modifica e rimuovere i dati del richiedente deve prima avere un riscontro a chi ha effettuato la segnalazione. Solitamente per sbloccare la situazione i tempi tecnici oscillano tra i 30 giorni fino ad un tempo massimo non quantificabile qualora il lavoro di verifica si presenti particolarmente articolato.