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Gratta e vinci, se perdi puoi essere risarcito: in quali casi è possibile

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In alcuni frangenti si può ottenere il rimborso per i gratta e vinci perdenti. Ecco a cosa bisogna fare particolarmente attenzione per poter sperare nel risarcimento

Perdere al gratta e vinci ed ottenere nuovamente il denaro speso? A quanto pare non è utopia, bensì una possibilità. Affinché ciò si possa concretizzare è importante che si verifichino alcune condizioni fondamentali. Lo Stato infatti in alcuni frangenti ha il dovere di risarcire i consumatori che hanno acquistato i tagliandi.

Ma in quali casi può realmente avvenire ciò? Andiamo a scoprire in merito a questa chance ribadendo che il gioco deve essere inteso come tale e non deve mai sfociare nel vizio e nell’ossessione.

Gratta e vinci: quando si è può essere rimborsati in caso di mancata vincita

In pratica il biglietto deve presentare alcune indicazioni fondamentali prescritte dalla legge per evitare inganni e frodi ai danni dei cittadini e per prevenire la ludopatia. Qualora ciò non sia riportato il cittadino può farsi valere nei confronti dello Stato. Chiaramente si tratta di casi piuttosto rari ma non per questo impossibili.

Andando ancor più nel dettaglio secondo il Decreto Balduzzi devono essere indicati sul fronte o sul retro dei biglietti le probabilità che questo sia vincente. L’acquirente deve essere in condizione di comprendere la percentuale di chance che ha di portare a casa il premio. L’obiettivo è quello di far capire realmente il rischio di perdere i propri soldi. Qualora il biglietto non sia particolarmente grande da poter contenere tutte queste spiegazioni deve essere presente un’informativa in cui si invita il soggetto che lo ha acquistato a consultare il sito internet di Monopoli di Stato e Agenzia delle Entrate per poter avere tutte le delucidazioni del caso.

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Ma quale risarcimento si può ottenere se si perde al gratta e vinci e il biglietto non indica le info sopracitate? Praticamente totale. Il concetto vale anche in caso di acquisto di più biglietti. L’unico passaggio da eseguire è promuovere una causa al giudice di pace per importi fino a 5mila euro o al tribunale per importi superiori.

Per quanto concerne il danno morale, in Italia è previsto solo per le lesioni più gravi, che vanno a ledere i diritti costituzionali. Bisogna dimostrare di aver sviluppato una vera e propria malattia mentale catalogabile nell’ambito della ludopatia. Solo così è possibile avere un ulteriore risarcimento. Insomma, quando si gioca (con l’auspicio che ciò non accada con chissà quale frequenza) è sempre meglio dare un’occhiato all’intero tagliando. D’altronde non si può mai sapere.