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Reddito di Cittadinanza, arriva la stangata per i “furbetti”: il rischio è altissimo

reddito di cittadinanza
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La bozza relativa al nuovo Reddito di Cittadinanza prevede una stretta piuttosto considerevole. Chi dichiara il falso per ottenere l’assegno rischia delle serie conseguenze 

L’abuso del Reddito di Cittadinanza negli anni è stato tangibile e al contempo deplorevole. Nato come strumento di sostegno nei confronti delle fasce reddituali meno abbienti, è stato strumentalizzato dai cosiddetti “furbetti” che pur non avendo tutti i requisiti per poterlo ottenere hanno trovato l’escamotage per “rimanere a casa a spese dello Stato”.

Per questo il Governo Meloni che già da tempo ha deciso di modificare lo strumento proposto dal Movimento 5 Stelle durante il proprio mandato, ha deciso di inserire delle clausole nella nuova bozza volte a limitare questi movimenti illeciti.

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È infatti previsto il pugno duro nei confronti di chi presenta documenti contraffatti per cercare di intascare il sussidio. A ciò aggiungono una serie di sgravi per favorire le assunzioni dei percettori. Dunque più controlli volti a scovare chi vuole “scroccare” il denaro elargito dallo Stato e udite udite delle sanzioni penali di non poco conto.

Stando a quanto riportato da Il Messaggero nella bozza del decreto sarebbe prevista la reclusione da due a sei anni per chiunque presenti una documentazione contraffatta in sede di domanda. Ma non è tutto. Chi non comunica all’Inps le variazioni del proprio reddito potrebbe incorrere in una pena carceraria che va da uno a tre anni.

Dunque l’obiettivo è ben chiaro, ovvero mettere fine al fenomeno dei “furbetti”, che così sarebbero scoraggiati nel compiere le loro losche azioni volte ad ottenere un beneficio che non gli spetta. Le modifiche però non finiscono qui. Questa è solo la parte un po’ più “seria”, ma sono in cantiere altri cambiamenti.

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Per le persone considerate occupabili (che possono quindi lavorare senza problemi) è previsto l’incontro preso il Centro per l’impiego per firmare il patto di servizio finalizzato alla ricerca di un nuovo lavoro. A quel punto nel caso si venga contattati per un lavoro non sono ammessi rifiuti: scatterebbe immediatamente la revoca del beneficio.

Tra le possibili nuove introduzioni ci sono anche deli sgravi in grado di incentivare le assunzioni. Grazie alla decontribuzione ad esempio si potrebbe favorire l’inserimento dei percettori del nuovo sussidio nelle attività stagionali. A ciò si aggiunge anche un contributo del 60% del costo del lavoro per chi assume tra giugno e dicembre i ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non sono né occupati né tantomeno inseriti in un percorso di formazione o istruzione.