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Invalidità, un mare di novità a partire da maggio 2023: scopri cosa ti spetta

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Con aprile agli sgoccioli, possiamo parlare di alcune novità che riguardano gli invalidi parziali. Facciamo il punto della situazione.

Nonostante sia necessario un aumento degli importi delle pensioni di invalidità, al momento purtroppo, tra le news per gli invalidi parziali, non si parla ancora di ritocchi al rialzo degli assegni. Come molti sanno, infatti, nel Documento di economica e finanza (Def) non ci sarebbero fondi per altro, bonus sociale e taglio del cuneo fiscale a parte. Gli unici aumenti che hanno interessato le pensioni di invalidità, riguardano quelli già applicati a partire dallo scorso gennaio per effetto della rivalutazione degli importi in base alla perequazione annuale. Quindi, a maggio 2023, nessun nuovo aumento per le pensioni di invalidità e tutte le altre prestazioni assistenziali e previdenziali.

Ricordiamo che per questo mese le erogazioni partiranno dal 2 maggio (il primo maggio salta perché è la Festa del lavoro). Ad ogni modo, i cedolini sono già disponibili sul sito dell’INPS, dove è possibile controllare i dettagli pensionistici aggiornati e gli importi confermati:
• per le pensioni di invalidità parziali e totali euro 313,91 o 324;
• per chi ha diritto all’incremento al milione euro 700,18;
• per l’accompagnamento l’importo è pari a 527 euro.

Dunque, andiamo a vedere quali sono le novità per gli invalidi parziali a maggio 2023.

Invalidità: le novità a partire da maggio 2023

Per gli invalidi parziali arriva una nuova circolare da parte dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. In particolare, la circolare numero 39 del 04 – 04 – 2023, riprende le modifiche già applicate con il decreto legislativo entrato in vigore il 13 agosto 2022. Entrando nel merito, attraverso il decreto è stato modificato l’articolo 33 della Legge n. 104/1992, eliminando il principio del “referente unico dell’assistenza”. Il decreto ha previsto anche il prolungamento del congedo parentale e introdotto il convivente di fatto, con la modifica al comma 5 dell’articolo 42 del decreto legislativo numero 151/2001.

Pertanto, da agosto 2022 si può usufruire di permessi 104 da parte di più lavoratori che hanno necessità di assistere, alternativamente lo stesso familiare disabile grave, sempre rispettando il limite complessivo di 3 giorni di permesso. Si può beneficiare di un congedo parentale prolungato e dei permessi 104 anche se non si è conviventi di fatto.

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In questo caso, ci si riferisce a “persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da unione civile” (art. 1, comma 36 della Legge n. 76/2016).