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Stagione balneare, ci siamo: le aperture delle spiagge nelle varie regioni d’Italia

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Tra chi ha già dato l’inizio alle danza e chi invece lo farà nelle prossime settimane, ecco il calendario completo in merito all’apertura della stagione balneare in Italia

Le condizioni meteorologiche di questa primavera non sono propriamente invitanti per iniziare ad andare al mare, ma chiaramente coloro che fanno parte del comparto balneare hanno già pianificato la stagione. Chi prima o chi dopo nel giro di poco tempo apriranno i battenti.

Nemmeno la pressione dell’Europa affinché venga applicata la Bolkestein sulle concessioni balneari ha destabilizzato i gestori delle spiagge di tutta Italia, che nonostante le incertezze sul futuro, sono pronti anche quest’anno a garantire quella qualità nei servizi balneari che da sempre è un fiore all’occhiello del nostro paese.

Stagione balneare in Italia: quando apriranno gli stabilimenti

In alcune regioni gli stabilimenti sono già operativi. È il caso di Abruzzo, Emilia Romagna, Sardegna e Marche che hanno iniziato tra fine marzo e inizio aprile e andranno avanti fino alla fine di ottobre o ai primi di novembre. L’Emilia Romagna è la regione con il numero più alto di imprese balneari (969 pari al 14,7% del settore). Solo nelle Marche lo stop avverrà intorno alla metà di settembre.

L’arrivo di maggio invece rappresenta la ripartenza di Campania, Liguria, Molise, Puglia, Toscana e Sicilia. Quest’ultima andrà avanti fino al 31 ottobre anche in virtù di un clima più che favorevole che garantisce un buon afflusso anche in bassa stagione. Nel Lazio, nella fattispecie sul litorale di competenza di Roma, lo start è fissato per il 10 maggio. Chi vuole però può già aprire per poi proseguire fino al 30 settembre- Quattro giorni più tardi sarà il turno del Veneto, altra regione che pullula di stabilimenti e dove questo genere di turismo crea diversi introiti.

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A prescindere dal calendario delle aperture sarà un’estate molto importante visto che una volta conclusasi si saprà di più sul destino dei balneari di tutta Italia. Il 2024 sarà un anno decisivo in cui presumibilmente ci saranno le famose “gare” che proprio non scendono giù a coloro che vivono di turismo balneare.

In questa fase a livello politico regna grande incertezza. La possibile proroga di cinque mesi per l’emanazione del decreto legislativo sulla mappatura delle concessioni esistenti ha di fatto creato ancora più tensione visto che così gli imprenditori del settore si ritrovano ad oggi senza una risposta certa e non possono cimentarsi in chissà quali investimenti. Meglio pensare al presente quindi e ai prossimi mesi in cui si devono massimizzare i profitti nel migliore dei modi.