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Pensione, cosa succede se non ho mai versato contributi: gli escamotage per un futuro senza paura

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Quando non si hanno molti anni di contribuiti versati la pensione può fare decisamente più paura. Ecco quali sono le soluzioni possibili per chi si trova in questa situazione

Molte persone quando si parla di pensione hanno un po’ di apprensione. Raggiungere gli anni di contribuiti richiesti (42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne) non è semplice, soprattutto al giorno d’oggi dove il posto fisso è sempre più una chimera.

Quindi è bene ponderare delle soluzioni per evitare di trascorrere una vecchiaia in affanno. Se non si hanno delle rendite su cui contare bisogna passare per i canali ufficiali e le alternative al contrario di quanto si possa pensare esistono.

Pensione con pochi o senza contributi, si può: le ipotesi

La prima è l’opzione contributiva Dini, ovvero 15 anni versamenti fino ad un massimo di 18 anni, almeno un contributo pagato entro il 31 dicembre 1995 e 5 anni dopo il 1°gennaio 1996.  A ciò vanno aggiunte le alternative derivanti dalla legge Amato (decreto legislativo 30 dicembre 1992 numero 503) e la Circolare Inps numero 16/2013 che consentono di ottenere la pensione pagando soltanto 15 anni di contributi.

Una casistica riguarda coloro che hanno i contributi versati integralmente prima del 31 dicembre 1992, sommando tutti i contributi volontari o obbligatori, figurativi o da riscatto e ricongiunzione. Per potervi accedere è richiesta l’iscrizione al Fondo pensioni lavoratori dipendenti o alle gestioni speciali INPS dei lavoratori autonomi.

Il secondo caso invece interessa coloro che prima del 26 dicembre 1992 hanno avuto l’autorizzazione al versamento di contributi volontari anche senza averli materialmente pagati entro questa data. Sono esclusi soltanto i lavoratori pubblici e gli ex-Ipost.

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A questi due va a aggiunta un’ulteriore circostanza. Trattasi di quella inerente i lavoratori con almeno 25 anni di anzianità assicurativa che hanno pagato almeno un contributo 25 anni prima della data di presentazione della domanda di pensione. In sostanza sono necessari almeno 15 anni complessivi di contribuzione e almeno 10 di lavoro per periodi inferiori alle 52 settimane.

E come funziona per chi non ha mai versato i contributi perché non ha mai lavorato o lo ha fatto senza un regolare contratto? Esiste infatti una prestazione di tipo assistenziale come l’assegno sociale o la pensione di cittadinanza. Chiaramente ci sono dei limiti reddituali da rispettare come ad esempio l’ISEE al di sotto di 9.360 euro annui. Chi ha i contributi versati per almeno 5 anni, di cui gli ultimi 3 nel quinquennio precedente la domanda, può richiedere qualora sopraggiunga una riduzione della capacità lavorativa almeno di un terzo, l’assegno ordinario di invalidità.