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Bonus ristrutturazioni 2023: cosa succede in caso di morte del beneficiario

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L’Agenzia delle Entrate ha fatto chiarezza in merito al possibile subentro in detrazione in caso di decesso del beneficiario. Ecco i possibili scenari

Il bonus ristrutturazioni può essere decisamente utile in questa fase. Sono molte le persone che in questa fase ne hanno bisogno per poter rinnovare lo stile e la funzionalità della propria abitazione e per questo in tanti stanno cavalcando l’onda.

Per chi no ne fosse a conoscenza chi ne usufruisce ha il diritto di detrarre in 10 anni fino al 50% della spesa sostenuta fino ad un massimale di 96.000 euro. Una gran bella opportunità insomma. Ma cosa succede in caso di morte del beneficiario? Chi subentra nella detrazione?

Bonus ristrutturazioni 2023: si può trasferire al convivente erede in caso di morte del titolare del beneficio?

In merito a questa tematica in apparenza spigolosa è intervenuta l’Agenzia delle Entrate che ha fatto chiarezza su questo punto rispondendo al quesito di un contribuente. Il Fisco non solo ha chiarito le regole di trasmissibilità della detrazione agli eredi, ma fa luce anche sui diritti del convivente della persona che ha sostenuto la spesa delle ristrutturazioni.

Stando all’articolo 16-bis, comma 8, del TUIR è previsto che in caso di decesso dell’avente diritto, la fruizione del beneficio fiscale si trasmette, per intero, esclusivamente all’erede che conservi la detenzione materiale e diretta del bene. Al contempo però esistono alcune condizioni tassative da rispettare affinché l’erede possa usufruire della detrazione.

Tornando alla domanda dell’utente all’Ade, si riferisce in sintesi alla possibilità che il bonus ristrutturazioni relativo ad un immobile in affitto si possa trasmettere all’erede di colui che ha richiesto l’agevolazione facendosi carico del costo dei lavori.

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Nella risposta pubblicata sul portale online Fisco Oggi l’Agenzia delle Entrate richiama la circolare numero 9/2013 (risposta 1.1) dove è stabilito che la detrazione si trasmette agli eredi anche in caso di contratto di locazione. Ciò può avvenire a patto che l’erede conservi la detenzione materiale e diretta del bene, subentrando nella titolarità del contratto di locazione.

In assenza di esplicita volontà testamentaria, il trasferimento non può avvenire in via automatica. Quindi, il convivente può beneficiare della detrazione solo se rientra in alcune particolari casistiche:

  • Se il de cuius titolare della detrazione lo designa formalmente tra gli eredi,
  • nel caso in cui il convivente diventa detentore materiale dell’immobile oggetto di ristrutturazione.

A ciò va aggiunto che bisogna avere la qualità di erede. Ad esempio non rientrano tra questi i figli o il coniuge che rifiuta l’eredità. Insomma, prima di addentrarsi in questo campo è opportuno fare tutte le valutazioni del caso.